Antiracket a Scicli, un progetto con la Provincia per aprire uno sportello

Incontro stamani tra i componenti del direttivo dell’associazione antiracket di Scicli e il presidente della Provincia Regionale di Ragusa, Franco Antoci per la creazione di uno sportello al servizio degli imprenditori iblei Creare uno sportello, al servizio degli imprenditori iblei, per dare occasioni di formazione e informazione, per difendersi dal racket delle estorsioni. I componenti del direttivo dell’associazione antiracket di Scicli hanno incontrato stamani il presidente della Provincia Regionale di Ragusa, Franco Antoci per chiedere l’adesione dell’ente di viale del Fante al progetto di creazione di uno sportello antiracket al servizio degli imprenditori iblei. L’antiracket di Scicli vuole dare seguito, in questo modo, al convegno del 5 dicembre scorso, tenutosi a palazzo Spadaro, con la Task Force siciliana il cui progetto di formazione e assistenza è stato finanziato dall’Unione Europea. Scicli è geograficamente a rischio. Gli atti processuali parlano di rapporti tra famiglie locali e famiglie vittoriesi per stabilire confini, stringere alleanze. E’ l’economia della fascia trasformata a creare l’humus su cui si innestano questi rapporti economici illegali. Senza contare il fenomeno del pregiudicato che chiede un prestito salvo non restituire il dovuto, mentre alcuni imprenditori sono costretti ad acquistare l’ortofrutta di organizzazioni criminali, una sorta di "legalizzazione" del racket, con tanto di fattura e bolla di accompagnamento. L’antiracket di Scicli vuole riprendere un cammino mai sopito, a fianco delle forze dell’ordine, per assicurare i presidi di legalità nel territorio ibleo, a fianco degli imprenditori vittoriesi, forse tra i più esposti al fenomeno delle richieste di dazione ambientale.

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