ED ORA IL TOTO ELEZIONI

Sei liste per cinque posti.  Cinque saranno i deputati iblei che, fra tre mesi, andranno a sedersi all’ARS; cinque sono le liste che li eleggeranno. Sei sono i partiti che pretendono. La situazione più serena è in Forza Italia. I vertici regionali sono riuniti oggi a Palermo, inizia il lavoro preparatorio che gli azzurri svolgono sia in funzione di Sala d’Ercole che verso Palazzo Chigi, visto che Silvio Berlusconi si dice sempre più certo del voto nazionale e, dunque, pianifica la doppia campagna elettorale. I leader provinciali di Forza Italia Giovanni Mauro, Innocenzo Leontini e Nino Minardo, hanno la piena consapevolezza di lavorare serenamente verso un percorso condiviso di scelte ed opportunità. Diversa la situazione nell’UDC; a quel posto ambisce a giusto diritto Orazio Ragusa, l’uscente, che a meno di 24 mesi da quel voto plebiscitario che lo elesse a Palermo con la spinta convinta della sua città, Scicli, i ritrova in campagna elettorale; e sembra assolutamente convinto a riprovarci, per un diritto acquisito sul campo e nelle urne. Ragusa, vuole tornare a Palermo e non sembra distratto da altre ipotesi, come quella che qualcuno gli propone, ovvero di fare il candidato sindaco di Scicli. Anche Giovanni Cosentini, dopo la bella ma inutile affermazione personale del maggio 2006, è al lavoro per riprovarci nell’UDC con i diciotto mesi come vicesindaco della sua città. Piero Torchi è il terzo elemento; il sindaco di Modica ambisce a Palermo ed è cosa risaputa ma è stato rieletto da soli 9 mesi alla guida della sua città con consensi importanti e, scegliendo di dimettersi per puntare a Palermo, sarebbe costretto dare risposte ai suoi elettori ed anche a quei consiglieri dell’UDC, suoi eventuali primi sostenitori, “che – come diceva ieri qualcuno – hanno ancora i facsimile della campagna elettorale per le amministrative del maggio scorso in tasca”. Da non dimenticare anche le spiegazioni, che dovrà dare al resto della coalizione. In AN, Carmelo Incardona si ricandida e deve fare una lista che, da un lato, non gli dia troppo fastidio e dall’altro sia competitiva. Ma Incardona, ormai, è una garanzia e non ci saranno problemi in alcun caso. Dall’altra parte, giochi assolutamente aperti nel PD, dove parrebbero tre i nomi da spendere; il primo è quello dell’uscente Roberto Ammatuna, assolutamente convinto a riprovarci e sul quale non ci sono dubbi di sorta. Sembra certa anche la candidatura di Pippo Digiacomo, sindaco uscente a Comiso per scadenza naturale di mandato, uomo importante perché coordinatore provinciale del nuovo soggetto politico, e di fronte al salto di qualità della sua già importante carriera politica. La vera sorpresa delle ultime ore, è il segretario provinciale della CGIL Tommaso Fonte; lui è davvero un nome forte ed anche lui è un pezzo pregiato che il PD può mettere in campo; un privilegio che Fonte merita anche per il suo lavoro di questi ultimi tempi a favore del nuovo soggetto politico. Non dovrebbe essere della contesa Salvatore Zago, sembra allettato da sirene nazionali; anche se alla fine deciderà lui solo. Il quinto posto se lo giocheranno la Sinistra Arcobaleno (Comunisti Italiani, Rifondazione e Sinistra Democratica) e l’MpA. Questi ultimi vogliono fare una lista forte per andare a caccia del seggio. In questa lista ci dovrebbe essere Peppe Sulsenti, sindaco di Pozzallo, anche lui alle prese con problemi simili a quelli di Torchi, anche se qui non c’è il problema della coalizione, visto che Sulsenti, a Palazzo La Pira, ci è andato con i propri piedi e senza spinte di altri partiti. Il suo avversario diretto potrebbe essere Luigi d’Amato, presidente del consiglio comunale di Vittoria e capace di catalizzare su di se consensi trasversali che possono essere utili al partiti per scalare il quinto seggio. Quinto seggio cui ambisce anche la Sinistra Arcobaleno; non si dovrà aspettare molto per capire se la possibilità è solo una lontana ipotesi oppure una possibile certezza. Basterà vedere i candidati di Gianni Battaglia. Se battaglia, infatti, sceglie di puntare su Peppe Calabrese e Vito D’Antona, allora vuol dire che ha tutta l’intensione di lavorare per uno dei suoi a Palermo; altrimenti, la lista perderebbe valore e con esso la possibilità di agganciare l’ultimo posto utile per l’ARS; che concede la provincia di Ragusa

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