Il vescovo della Diocesi di Noto, Mariano Crociata, in visita a Butembo-Beni in occasione del 20esimo anniversario del gemellaggio

Si è conclusa la prima visita del Vescovo di Noto, Mons. Mariano Crociata, nella diocesi di Butembo-Beni (Repubblica Democratica del Congo) svoltasi dal 19 al 27 gennaio 2008, in occasione del ventesimo anniversario del gemellaggio tra la diocesi netina e la Chiesa congolese del nord Kivu. Il viaggio, che ha assunto anche il significato di un messaggio di pace in un momento in cui nella regione si stavano tenendo le difficili trattative per la pacificazione tra le truppe filoruandesi capitanate dal generale Nkunda e il gruppo nazionalista dei ribelli May May, ha rilanciato l’amicizia tra le due comunità ecclesiali. «La visita del Vescovo di Noto e della delegazione che lo ha accompagnato, composta da otto sacerdoti e 40 laici – ha detto il Vescovo di Butembo Beni, S. E. Mons. Sikuli Paluku Melkisedech – rappresenta per tutti noi un segno concreto di speranza, soprattutto in questi giorni della Conferenza di pace a Goma, così importanti per il futuro del Kivu. Ringraziamo, dunque, i fratelli gemelli perché anche in questa occasione non ci hanno abbandonato e sono venuti a trovarci, come pure negli ultimi dieci anni di guerra che ha devastato il nostro Paese, distrutto i nostri villaggi, ucciso la nostra gente». L’accoglienza festosa della comunità diocesana congolese al Vescovo di Noto è iniziata al confine tra l’Uganda e la Repubblica Democratica del Congo, nel villaggio di Kasindi ed è continuata nei villaggi di Mutwanga, Bingo, Luotu, Magheria e Lukanga, e nelle città di Beni e Butembo. «Per quanto riguarda il futuro – ha detto Monsignor Crociata – la verifica dello stato del gemellaggio in occasione di questo ventesimo anniversario sicuramente rilancia l’esperienza e sprona ad un maggiore impegno le due comunità, di Noto e di Butembo-Beni. Le nostre due Chiese hanno ricchezze e povertà diverse e lo scambio reciproco delle ricchezze può aiutare a colmare le nostre reciproche povertà. Per questo già da ora bisogna cominciare a lavorare perché il gemellaggio si porti avanti sempre di più alla pari. Bisogna superare ogni complesso di inferiorità o di superiorità. Siamo due Chiese che scambievolmente si danno da fare l’una per l’altra». La visita, molto importante soprattutto per il suo significato pastorale data anche la coincidenza con la ricorrenza dei cento anni di evangelizzazione nella diocesi di Butembo-Beni e con la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, è stata arricchita dall’evento di 12 ordinazioni sacerdotali, le prime per Monsignor Crociata dall’inizio del suo ministero pastorale. «Il ministero presbiterale ha per sua natura una destinazione universale e un carattere intrinsecamente missionario» ha detto il Vescovo di Noto nel corso dell’omelia per l’ordinazione dei 12 nuovi sacerdoti. Concetto, questo, da cui emerge come il fiorire di vocazioni e l’ordinazione di sacerdoti sia un dono che arricchisce ambedue le Chiese. Lo scambio tra la diocesi netina e quella congolese, infatti, prevede anche l’invio di sacerdoti. Attualmente quelli della diocesi gemella in servizio pastorale a Noto sono quattro. Tra i frutti di questi venti anni di gemellaggio ci sono anche opere materiali. Molte sono scuole, ospedali per l’infanzia e iniziative di adozioni a distanza, segno di una attenzione particolare della Chiesa di Noto e di quella di Butembo-Beni nei confronti dei bambini e della tutela dei loro diritti. «Opere il cui valore va al di là delle costruzioni materiali» spiega il Vescovo. In particolare, in occasione della sua permanenza a Butembo Monsignor Crociata ha visitato il Centro nutrizionale “Giorgio Cerruto” con annessa la clinica pediatrica e la costruenda clinica ginecologica “Grazia Minicuccio”. Il Vescovo di Noto, inoltre, è stato accolto dal Rettore, dai docenti e dagli studenti dell’Università Cattolica del Graben, laboratorio culturale della regione, il cui ex Rettore, il sacerdote Apollinaire Malu Malu della diocesi di Butembo-Beni ha presieduto la Conferenza di Goma che si è conclusa nei giorni scorsi con un accordo di pace per il Kivu. «Il nostro viaggio è stato all’insegna della speranza e della comunione ecclesiale – commenta Crociata -. E’ iniziato con la posa della prima pietra per la costruzione di una casa del fanciullo a Bingo, ha previsto visite al Seminario propedeutico e al Seminario Maggiore di Butembo (Istituto filosofico e Istituto teologico) e si è concluso con la visita al Seminario Minore di Musienene dove studiano per la prima formazione i futuri sacerdoti della diocesi gemella. L’inizio e la fine di questo viaggio in particolare hanno caratterizzato il senso della nostra visita: i bambini e i piccoli seminaristi, che sono il futuro del Paese e della Chiesa».

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