IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO UNIVERSITARIO IBLEO, GIUSEPPE DRAGO, INCONTRA GLI STUDENTI

"Di Università iblea sino ad oggi si è parlato come di un problema. Dobbiamo invertire l’approccio e parlarne invece come di una risorsa per il territorio", afferma il neo presidente del Consorzio, l’on. Giuseppe Drago, che domani, a Catania, incontra il Rettore e il preside della facoltà di Medicina L’università serve in primo luogo agli studenti. E’ l’assunto da cui muove il neo presidente del Consorzio Universitario Ibleo, l’on. Giuseppe Drago, che nei giorni scorsi ha incontrato prima una delegazione di studenti delle facoltà ragusane e in seguito una delegazione degli studenti che frequentano le facoltà di Modica. Un giro d’orizzonte per conoscere e ascoltare le esigenze degli utenti, quello voluto dal presidente Drago, accompagnato dall’on. Iano Guerrieri, membro del Cda, e dal direttore del Consorzio, il dott. Gustavo Dejak. L’on. Drago incontrerà domani, giovedì 31 gennaio, alle 9,30, nella sede del Rettorato, a Catania, il Rettore dell’Università, il professor Antonino Recca, per valutare insieme le azioni di rilancio dell’università iblea. Subito dopo l’on. Drago incontrerà il preside della facoltà di Medicina, il professor Nunzio Crimi. Nel programma di incontri che il Presidente del Consorzio ha in calendario, il confronto con Confindustria, le associazioni professionali e di categoria, per delineare un quadro dell’offerta formativa di cui il territorio ha bisogno e che dovrà implementare le offerte didattiche dell’Ateneo. Molte le indicazioni emerse: gli studenti chiedono che le tasse da loro versate siano interamente destinate a elevare la qualità dei servizi dell’Ateneo Ibleo. Altra questione molto sentita, l’opportunità di fare esperienza, con stage formativi nelle aziende iblee, che siano propedeutici all’inserimento professionale post laurea. Gli studenti hanno rappresentato al presidente Drago la necessità della realizzazione di una casa dello Studente, oltre che di un servizio di foresteria per i docenti e gli ospiti dell’Ateneo. Il presidente Drago ha spiegato le ragioni dell’impegno del nuovo Cda: sgravare una parte degli oneri oggi in capo agli enti pubblici territoriali, favorendo l’ingresso della Regione nell’azionariato, in attesa di ottenere il riconoscimento di quarto polo universitario pubblico in Sicilia, obiettivo che vede la deputazione iblea unita e impegnata in maniera bypartisan. L’università iblea potrà diventare polo pubblico solo dopo aver superato l’attuale diniego del Ministero dell’Università nel riconoscere nuovi atenei. "Di Università iblea sino ad oggi si è parlato come di un problema –ha dichiarato l’on. Drago-, dobbiamo invertire l’approccio di comunicazione e parlarne invece come di una risorsa per il territorio. L’università, come il porto di Pozzallo e l’aeroporto di Comiso, è un’infrastruttura votata alla crescita degli iblei". In questo senso diversi studenti hanno posto il tema della necessità di fare diventare l’Università centro di animazione del dibattito culturale in provincia di Ragusa. L’on. Drago ha dato appuntamento agli studenti entro un mese. Tra le proposte avanzate dal presidente l’elezione di un rappresentante degli studenti nel Cda, la creazione di master post laurea e l’opportunità di concorrere a bandi europei per l’adeguamento e il potenziamento tecnologico delle sedi universitarie. Gli studenti di Medicina hanno chiesto una integrazione della facoltà col territorio. Altra richiesta, comune a molti, una maggiore specializzazione delle biblioteche, l’adeguamento dei locali alle normative sulla sicurezza, un maggiore coinvolgimento nelle attività del Consorzio. Nel capoluogo, chiesta anche l’attivazione del Centro Informatico di Ricerche. Oltre ai problemi logistici (le difficoltà di parcheggio a Modica Alta, l’esistenza di due sole corse degli autobus da Comiso per Ragusa in un giorno, la necessità di un’adeguata segnaletica indicante le sedi universitarie, la possibilità di accesso al servizi mensa per gli studenti di Messina, che non beneficiano di convenzioni per i buoni pasto) gli studenti hanno sottolineato anche le positività: il rapporto umano con i docenti, legata alla minore dispersione rispetto ad altri centri più affollati, e la qualità della didattica.

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