SCICLI. AL RIESAME IERI DISCUSSA LA POSIZIONE DI PALLAVICINO, UNO DEGLI ANZIANI ARRESTATI PER VIOLENZA SU PSICOLABILE

Discussa ieri davanti al Tribunale per il Riesame di Catania, la posizione di Guglielmo Pallavicino, il fioraio di 61 anni, che alcuni giorni fa ha ottenuto dal Gip di Modica, Michele Palazzolo, gli arresti domiciliari, dopo avere trascorso alcuni giorni in carcere, per la nota vicenda configurata nel reato di violenza sessuale nei confronti di una ventiduenne sciclitana minorata psichica. E’ stato l’avvocato Francesco Riccotti, a patrocinare l’uomo nel capoluogo etneo, chiedendo, alla fine, la modifica dallo stato di detenzione o, com’è usuale, l’applicazione di un provvedimento meno affittivo anche in previsione di un ritorno al lavoro. L’uomo, com’è noto, è titolare di una fioreria che in questo periodo è gestita da una terza persona. "A questo punto – dice l’avvocato Riccotti – dobbiamo solo attendere la decisione del Tribunale per il Riesame. Non c’è un termine sul quale possiamo riferirci". Nei prossimi giorni saranno discusse le posizioni degli altri cinque anziani indagati, tutti ammessi ai domiciliari immediatamente per l’avanzata età. E’ il caso di Giovanni Borsa, 77 anni, difeso dall’avvocato Pino Pitrolo, Antonino Magro, Vincenzo Mirabella, Antonino Fidone, 78 anni e Giovanni Trovato, 83 anni, che sono patrocinati dagli avvocati Raffaele Rossino, Matteo Gentile e Alessandro Settinieri. I carabinieri, che effettuarono le indagini, ritengono che la ventiduenne sia minacciata sia verbalmente che con un coltello per non raccontare nulla. Lo stupro peggiore sarebbe stato perpetrato da quattro degli indagati in un casolare di contrada Lodderi. I Carabinieri, dopo la denuncia, hanno cominciato a seguire gli spostamenti della giovane, raccogliendo prove contro i sei.

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