RAGUSA. LA VOCE DEGLI SCONTENTI NELL’ITALIA DEI VALORI

“Abbiamo sopportato fin troppo”. Il coordinatore provinciale di Italia dei Valori, Giuseppe Di Natale, parla anche a nome degli altri coordinamenti del partito che esistono nei vari comuni iblei e risponde alle accuse di presunta illegalità nella costituzione degli organismi direttivimosse dal consigliere provinciale Giovanni Iacono. “Se c’è qualcuno che vuole spaccare Italia dei Valori in provincia di Ragusa e nel capoluogo e che non ha paura di mostrare pubblicamente le crepe interne al partito questo è da identificare con un gruppo di minoranza che, a quanto pare, ha nel proprio Dna l’incapacità di relazionarsi all’interno di un partito e di utilizzare il dialogo per addivenire ad una soluzione. Non è possibile accettare continui attacchi da parte di persone che, è giusto ribadire, ricoprono i ruoli istituzionali nei quali si trovano grazie soprattutto all’azione univoca dell’intero partito e della coalizione che con loro ha corso nelle passate amministrative e provinciali. Non è possibile pensare che questo gruppo di persone, entrato in punta di piedi in Italia dei Valori, dopo aver direttamente o indirettamente causato la fine dell’amministrazione di centrosinistra nel comune di Ragusa, possa adesso ergersi a tutore della legalità in nome di non si sa bene quale virtù intrinseca. Determinate persone, che sono state capaci di voltar faccia alla precedente forza politica che li aveva accolti, La Margherita, e che aveva permesso loro democraticamente di esprimere le proprie capacità amministrative e politiche, adesso stanno tentando di giocarfe la stessa carta con Italia dei Valori. Tutto questo li rende ciechi di fronte ad una capacità del partito intero e degli attuali dirigenti di ricercare continuamente il dialogo. Se poi il dottore Iacono ritiene una fuga in avanti una mia precedente dichiarazione in merito alle prossime amministrative ad Acate o confonde la mia affermazione “Italia dei Valori correrà con un proprio candidato a sindaco” con una mia autocandidatura, allora il percorso politico e di confronto che Iacono deve maturare è ancora lungo e pieno di ostacoli. Non ho mai, in nessuna circostanza, proposto una mia candidatura a primo cittadino di Acate. Non mi risulta nemmeno che l’ingegnere Santino La Terra sia l’ex segretario del partito a Ragusa. La Terra è l’attuale segretario di Italia dei Valori nel capoluogo ibleo e gli attacchi che gli sono stati portati in occasione della sua nomina a componente della commissione edilizia di Palazzo dell’Aquila oggi possono essere interpretati come la prima mossa di Iacono e compagni per l’assalto alla diligenza. Abbiamo sempre sostenuto un dialogo interno al partito, privo di doppiogioco, sincero e schietto, rude in alcuni frangenti, ma necessario per la crescita politica. Il dialogo è stato sempre scartato a priori da Iacono e da altri componenti del partito. Ora diventa davvero difficile sopportare l’ennesimo passo falso di un consigliere provinciale che non pare non voler riconoscere con le sue dichiarazioni nemmeno l’ottimo risultato conseguito dall’intera coalizione in occasione delle provinciali con il 6% fatto registrare dalla mia candidatura alla presidenza dell’ente di viale del Fante. Basta con i distinguo falsamente intrisi di ricerca di legalità. Qua nessun componente di Italia dei Valori aspira ad essere il campione dell’illegalità. Se abbiamo deciso di far parte di un partito che ha come massima espressione Antonio Di Pietro lo abbiamo fatto per un motivo solo: sentirci parte attiva di una società civile che tramite la politica vuole cambiare il volto di un sistema che all’illegalità sembra aver fatto il callo. I risultati ottenuti al Consiglio comunale di Ragusa e al Consiglio provinciale sono risultati ottenuti dall’intero partito, senza protagonisti, senza eroi, senza singoli, ma insieme, come espressione unica di un unico partito che inserito in una coalizione ha sempre chiesto il rispetto dei valori positivi che caratterizzano la nostra società civile. Nessuno ha voglia di primeggiare, nessuno intende il partito come un terreno di scontro per conquistare maggiore visibilità. Lo ribadisco: più volte abbiamo aperto la porta a persone che non hanno stretto la mano che veniva loro tesa. I comunicati che leggiamo a firma di Iacono sono lacerazioni sempre più difficili da ricucire; lacerazioni rese pubbliche per ottenere non si sa quali risultati in campo politico. Dispiace tutto questo e lo dico a nome dell’intero partito di Italia dei Valori. Noi abbiamo creduto tantissimo nell’ingresso di tali persone nel nostro partito. Vogliamo crederci ancora.

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