AVEVA SIMULATO MINACCE DI MORTE. IL GIUDICE UNICO DI MODICA LA CONDANNA COL PATTEGGIAMENTO

Avrebbe simulato un reato e per questo è stata sottoposta a processo per cui ha deciso di patteggiare la pena. P.S., 26 anni, una donna di Modica, difesa dall’avvocato Emanuele Guerrieri, è stata condannata dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, a cinque mesi e dieci giorni di reclusione, pena sospesa, così come concordato con il pubblico ministero, Diana Iemmolo. Secondo l’accusa, la ventiseienne aveva sporto querela ai carabinieri di Modica denunciando che il 26 agosto del 2005, intorno alle 18, mentre si trovava a bordo della propria autovettura in Contrada Piano Ceci, sarebbe stata avvicinata da un’auto di grossa cilindrata il cui conducente l’avrebbe costretta con una brusca manovra ad accostare, facendola, poi, finire fuori strada. In serata, intorno alle 21,30, secondo quanto ha denunciato l’imputata, avrebbe trovato sul parabrezza del proprio veicolo parcheggiato in Via Sacro Cuore un bigliettino dove qualcuno aveva scritto “Sei morta”. La vicenda non si concluse perché il giorno dopo, intorno alle 14,30, qualcuno le avrebbe fatto trovare sul cancello di casa un altro biglietto con su scritto “Morirai, credici”. Nella stessa serata, intorno alle 19, rientrando a casa, avrebbe trovato nel garage un ulteriore scritto con l’inquietante frase: “Ti ammazziamo, hai capito”. Il 28 agosto del 2005, la donna presentò querela contro ignoti dalla quale i carabinieri avviarono delle indagini che non portarono a nulla tanto che costrinsero gli inquirenti a ravvisare una possibile simulazione, come, invece, stabilì la Procura della Repubblica.

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