MODICA. IL CONSIGLIO COMUNALE DI MODICA DISCUTE DEL PRG

Entro trenta giorni il consiglio comunale di Modica, dopo aver acquisito i pareri delle commissioni urbanistica ed edilizia, dovrà approvare il Piano Regolatore Generale. Dopo la revoca del commissariamento, giunta ieri con un decreto dell’Assessore regionale al Territorio ed Ambiente Rossana Interlando, lo strumento urbanistico potrebbe finalmente giungere al termine del suo iter iniziato ben 35 anni fa. Nel pomeriggio di ieri il Sindaco, Piero Torchi, ed il presidente del consiglio comunale, Enzo Scarso, hanno espresso la propria soddisfazione per la possibilità ridata alla città di programmare il proprio sviluppo urbanistico. “Con il decreto di revoca – ha detto Scarso – si ridà l’opportunità alla città di autodeterminare la propria urbanistica. Il consiglio non ha adesso più scuse. Bisogna giungere in tempi brevissimi all’approvazione e proprio per questo ho convocato per le 12 di oggi la conferenza dei capigruppo, per redigere un calendario che ci porti al definitivo “si” al Prg”. I due presidenti delle commissioni urbanistica ed edilizia, Giorgio Cerruto e Giulio Ottaviano, hanno promesso la massima celerità ed il massimo impegno per poter trasmettere al consiglio i pareri favorevoli all’adozione dello strumento urbanistico. Il Sindaco, Piero Torchi, ha invece sollecitato la conclusione dell’iter. “Se fossi consigliere comunale non mi addentrerei di certo nel merito di questo Prg – ha detto Torchi -. Mi auguro che il consiglio comunale adotti immediatamente l’atto. Dopo che il Cru (la Commissione Regionale Urbanistica) darà l’assenso, potremo passare alle varianti anche nelle singole zone, per potere adattare lo strumento urbanistico a quella che la Modica di oggi, dato che è oramai datato. Siamo praticamente coetanei – ha scherzato in conclusione Torchi -. Per intanto però approviamolo, dopo si vedrà”. E a chi criticava il primo cittadino per le eventuali dimissioni che avrebbero “stoppato” l’approvazione del Prg, Torchi risponde che “si tratta di un atto di pertinenza del consiglio comunale. Ha una forte valenza politica, amministrativa e sociale, ma non dipende certo dal Sindaco. Evitiamo comunque di strumentalizzare le voci. Pensiamo invece ad aprire una nuova fase della politica: quella del dialogo e dell’apertura alle altre forze politiche, per un ponte che non serva ad unire due sponde, ma a collegarle”.

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