SCICLI. TENTATO OMICIDIO CONTRO “U FRANCISI”. I GIUDICI DI MODICA: “Ascoltiamo i medici che lo curarono”

E’ necessario ascoltare i medici che ebbero in cura la vittima all’Ospedale Busacca dopo la sparatoria in piazza. Questo quanto ha stabilito il Collegio Penale del Tribunale di Modica, presieduto dal giudice Giovanna Scibilia, nel processo in cui la vittima, Salvatore Di Franco, detto "U francisi", 30 anni, fu colpito con dei colpi di pistola davanti alla chiesa di San Bartolomeo a Scicli nel mese di luglio del 2005. I magistrati hanno convocato i sanitari per il prossimo 12 marzo. Chiaramente si vuole approfondire al meglio la questione anche dopo la deposizione completamente diversa da quella resa all’epoca dei fatti dal Di Franco che è stato sentito in video conferenza tenutasi dalla Francia dove è stato rintracciato e scortato dall’Interpol per deporre contro i suoi presunti attentatori, accusati di tentato omicidio, ovvero gli sciclitani Riccardo Eterno, 32 anni, Francesco D’Ippolito e Giacomo Fidone, entrambi di 39 anni. La presunta vittima aveva detto, durante la video conferenza, che quel giorno(in chiesa si celebrava un matrimonio)Eterno e D’Ippolito lo avrebbero trattenuto e Fidone avrebbe sparato, colpendolo al gluteo sinistro e alla coscia destra. In precedenza, invece, avrebbero dichiarato d’essere stato attinto alla gamba destra da un colpo di pistola subito dopo aver aperto l’uscio di casa. Il perito balistico, Domenico Compagnini di Catania, sostiene che chi sparò lo fece con l’intento di ferire la vittima e non di uccidere. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Pitrolo e Rinaldo Occhipinti. All’epoca Giacomo Fidone e Riccardo Eterno, rifiutarono di sottoporsi allo Stub, l’esame che consente di accertare la presenza di polvere da sparo sul corpo.

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