Failla: Disservizi intollerabili al Maggiore di Modica

Pesante attacco alla sanità modicana dal vice presidente del consiglio provinciale, Sebastiano Failla, a seguito di una serie di lamentele di cittadini riscontrate all’’Ospedale Maggiore. “A Modica – dice Failla – assistiamo a spettacoli indecenti degni di una sanità da quarto mondo per via di ritardi inammissibili e liste di attesa lunghissime per semplici esami di controllo e di prevenzione. Ho ricevuto segnalazioni in merito a liste d’attesa proibitive per molti esami che sono importanti e servono al cittadino per una corretta cura delle patologie e per una prevenzione, verso cui tutti i sistemi avanzati sanitari tendono, al fine di ridurre le incidenze di patologie gravi sulla società. Non possiamo assistere a prenotazioni per una semplice Tac a Novembre 2009. E’ inammissibile ed intollerabile che per un esame di elettromiografia ci siano prenotazioni ad un anno ed oltre.”. L’esponente di An è un fiume in piena nelle sue esternazioni. “In tempi come questi – aggiunge – dove il potere d’acquisto di salari e stipendi si riduce sempre più, non è consentito che un servizio pubblico non fornisca gli esami minimi necessari al monitoraggio della salute dell’utente. Che dire del fatto che è stato eliminato nell’ambito cardiologico l’Holter pressorio, un esame utilissimo che non è più assicurato ai cittadini. Anziché migliorare i servizi, si restringono gli ambiti in cui si può operare per il benessere complessivo della salute pubblica.”. Il tiro, poi, si sposta sulla divisione di Ortopedia. “Qui – accentua Sebastiano Failla – non si è più in grado di operare la patologia del tunnel carpale. Una semplice operazione che potrebbe essere fatta in day hospital, è reso un intervento a tutti gli effetti con le complicazioni che conseguono in disagi e disservizi. Insomma, invece di rendere più accessibile la sanità pubblica si spinge il cittadino a rivolgersi alla Sanità privata, che grava sui costi che le famiglie sostengono per le spese inerenti alla salute, nonostante gli operatori sanitari e parasanitari che lavorano nel pubblico si sforzino di agire al meglio in mezzo ad una miriade di difficoltà. Protesto vivamente contro questi disservizi, che, sono certo, non troveranno mai responsabilità precise, abituati come siamo a giocare a scaricabarile.

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