A RISCHIO LA NASCITA DELLA LINEA DI USTICA LINES DA E PER POZZALLO

E’ a rischio la linea di cabotaggio Ustica Lines da e per Pozzallo studiata per fare da bypass della Salerno-Reggio Calabria a beneficio dell’autotrasporto. L’allarme viene dal consigliere generale dell’ASI di Ragusa, Gianni Stornello che attribuisce questa ulteriore penalizzazione all’immobilismo della Regione Sicilia e alla mancata riqualificazione in scalo nazionale del porto di Pozzallo. “Il ministero dei Trasporti – spiega Stornello – ha deciso di istituire una linea giornaliera passeggeri e merci, ed in particolare di tir, fra i porti di Catania e Corigliano Calabro. Per alleviare gli oneri di start up, cioè di avviamento, l’armatore che si aggiudicherà la gara avrà un contributo di otto milioni di euro per i primi tre anni. Il bello è che l’iniziativa è confortata da una relazione di RAM, la società operativa che si occupa della promozione delle Autostrade del mare, nella quale si segnala il traffico dell’ortofrutta dalla provincia di Ragusa come una quota importante per la vita della linea stessa. E’ chiaro – prosegue Stornello – che, per realizzare il collegamento, lo Stato non poteva che guardare ai suoi porti, cioè a quelli nazionali, fra i quali c’è la new entry Corigliano Calabro, essendo recentemente passato dallo status di porto regionale a quello di porto nazionale dopo la fusione con Gioia Tauro. Ora è tutta in salita la strada per realizzare la linea fra Pozzallo e la Campania o la Puglia cui sta lavorando, dopo un’intuizione felice, la Capitaneria di porto: un servizio praticamente identico, creato per le stesse motivazioni riguardanti i notevoli rallentamenti sulla Salerno-Reggio Calabria, gode di un aiuto statale consistente che renderà meno competitivo il servizio da e per Pozzallo, proprio perché non assistito. E’ il frutto amaro della scelta condizionata da chi non ha voluto che Pozzallo diventasse porto nazionale con un accordo con Catania già alcuni anni fa. Dopo l’insabbiamento che proprio in questi giorni stiamo vedendo in tutta la sua cruda drammaticità, questo è un altro evento che porta a ribadire come sia completamente inadeguato, per il porto di Pozzallo, un modello gestionale, di intercettazione dei traffici, di promozione, di cura della manutenzione e di potenziamento strutturale esclusivamente demandato alla oggettiva latitanza Regione. Questo modello – conclude il consigliere ASI – non funziona e lo verifica a proprie spese il territorio che nei fatti non può disporre del porto come le proprie esigenze produttive e di mercato richiedono”.

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