CONFESERFIDI, PROSPETTIVE IN ATTESA DEL RICONOSCIMENTO DI BANKITALIA

"E’ un momento storico per i confidi –spiega il presidente di Confeserfidi, Bartolo Mililli-. Finalmente il lavoro dei Confidi diventa utile alle banche e per tale motivo essi sono richiesti dalle stesse banche. I Confidi rappresentano gli interessi delle imprese che dunque hanno un valido interlocutore per accedere alle migliori facilitazioni" Dal 1 gennaio 2008 le cose, con l’entrata in vigore di Basilea II, le banche possono accantonare molto meno dell’8% su ogni singolo finanziamento concesso alle imprese purché abbiano delle garanzie serie a supportare il finanziamento. Le banche quindi, per risparmiare, ricercano buone aziende e buoni garanti. "E’ un momento storico per i confidi –spiega il presidente di Confeserfidi, Bartolo Mililli-. Finalmente il lavoro dei Confidi diventa utile alle banche e per tale motivo essi sono richiesti dalle stesse banche. Centinaia di migliaia di aziende in Sicilia non sono ancora soci dei Confidi, ma non tutti i Confidi permettono alla banca di risparmiare. Solo i confidi che diventeranno intermediari vigilati dalla Banca d’Italia e che si iscriveranno all’elenco speciale previsto dall’art. 107 del testo unico bancario consentiranno agli istituti di credito di ridurre al 20% gli accantonamenti.. I Confidi che hanno superato i 75 milioni di garanzie, in quanto assumono un ruolo socio-economico pubblico rilevante, sono stati obbligati dalla legge a diventare confidi 107. Confeserfidi ha oltre 140 milioni di euro di garanzie prestate attive in essere. Da aprile 2007 confeserfidi si sta preparando a diventare confidi 107. Presumibilmente l’iscrizione avverrà tra aprile e giugno del 2008. Da Confidi 107 Confeserfidi potrà: offrire alle banche garanzie "eligibili"; offrire ai confidi 106 le proprie garanzie dietro la corresponsione di una adeguata commissione; fare direttamente finanziamenti e leasing; gestire contributi pubblici al pari delle banche; offrire allo stato garanzie per i rimborsi fiscali. Il passaggio da confidi 106 a confidi 107 non sarà semplice. Diventare intermediari finanziari 107 vuol dire essere soggetti alle disposizioni del Testo Unico Bancario e, soprattutto, essere vigilati dalla Banca d’Italia. Confeserfidi sta praticamente diventando una "quasi banca" e ciò comporta il rispetto di regole e procedure rigidissime. I confidi, all’atto della domanda di iscrizione, devono possedere i requisiti prudenziali e organizzativi stabiliti da Bankitalia. Ovvero, patrimonio adeguato (attualmente fissato nel 6% dell’attivo ponderato a rischio), organizzazione e soprattutto governance adeguata. La difficoltà principale non e’ solo il raggiungimento della sospirata iscrizione all’elenco speciale di cui all’art. 107 ma e’ soprattutto il permanere nel tempo Confidi 107. Con l’iscrizione all’art. 107 Confeserfidi segna un fatto evolutivo importantissimo, con un deciso passaggio dalla fase di improvvisazione a quella tecnico-scientifica, pur mantenendo lo scopo mutualistico e l’assenza del fine di lucro".

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa