PROCESSO ALL’OPERAZIONE IMPERO ESEGUITA A MODICA E NAPOLI. RITROVATE LE BOBINE CON LE INTERCETTAZIONI

Processo "Impero". Trovate, finalmente, le bobine con le intercettazioni. Il procedimento può partire. Si tratta del processo per l’operazione eseguita dalla polizia nel 2003 e che, successivamente, è passata da Modica alle competenze del Tribunale di Napoli così come deciso dalla Corte di Cassazione in accoglimento della richiesta del Gup di Modica, Michele Palazzolo. Il ritrovamento del processo aprirà, adesso, una sorta di contenzioso giacchè per il prossimo cinque maggio saranno presentate delle eccezioni, in particolare dell’avvocato Emanuele Guerrieri, circa l’utilizzo delle intercettazioni ambientali che, secondo il legale modicano, non andrebbero tenute in considerazione perché effettuate a Ragusa e non a Modica. Nel procedimento sono impelagati 5 modicani. Si tratta di un ex insegnante e di un ex poliziotto, entrambi di 63 anni, patrocinati dagli avvocati Luigi Piccione, Saverio La Grua ed Alessandro Agnello, tre fratelli imprenditori di cui una moglie dell’ex poliziotto, rispettivamente di 66 e 68 anni e 58 anni, tutti patrocinati dagli avvocati Emanuele Guerrieri e Fabio Borrometi. L’operazione fu eseguita dalla polizia il 27 gennaio del 2003 e fu definita "la tratta delle donne provenienti dall’Est-Europa", in particolare dall’Ucraina, e che coinvolse le Procure di Napoli e Modica. Trenta, in tutto, furono le ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Daniela Di Sarno, delle quali cinque colpirono, appunto, gente di Modica, L’accusa fa particolare riferimento ad un’associazione per delinquere finalizzata all’estorsione aggravata e continuata, di violazione della legge sull’immigrazione clandestina di giovani donne ucraine. Oltre a Napoli e Modica, le indagini si allargarono anche a Salerno, Benevento, Rimini, Pescara, Mantova e Perugia. Secondo il pubblico ministero, Guerriero, dell’organizzazione avrebbe fatto parte anche l’ucraina Tanja Boiarchuck, 46 anni, coadiuvata dal convivente Sergej Horshkov e dalla sorella, anche questi rinviati a giudizio così come tutti gli altri ad eccezione di tre persone che sono state prosciolte.

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