UN ANNO DI RECLUSIONE PER UN GIOVANE POZZALLESE ACCUSATO DI ESSERE UN PUSHER

Un anno di reclusione e tremila euro di multa, senza la sospensione. Ha deciso per la condanna di Pietro Civello, 30 anni, di Pozzallo, il giudice monocratico del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, a conclusione del processo riguardante il doppio arresto avvenuto nel febbraio dello scorso anno, per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane, difeso dagli avvocati Carmelo Floridia e Silvia Sapienza, era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Modica e della locale Stazione, insieme ad un trentenne. Successivamente entrambi erano stati rimessi in libertà. Il trentenne aveva inteso chiudere immediatamente la propria posizione ed aveva patteggiato la condanna a sei mesi di reclusione e millequattrocento euro di multa, con la sospensione condizionale. I Carabinieri li avevano colti in flagranza di reato nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio predisposti dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ragusa, volto a contrastare con fermezza il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. I due, secondo l’accusa, erano stati sorpresi, mentre cedevano alcune dosi di hashish in cambio di denaro nei pressi della centralissima Piazza Rimembranza. I militari dell’Arma sequestrarono loro circa nove grammi di droga ripartita in dosi, denaro contante, ritenuto provento dello smercio, ed un taglierino utilizzato per il confezionamento. Nel corso del procedimento il magistrato giudicante ha escusso numerosi testi, tra cui molti giovani che il giorno dell’arresto erano stati segnalati dove bazzicavano l’imputato e l’amico. Alcuni dei giovani escussi erano degli assuntori di droga ma hanno negato di conoscere il Civello personalmente. Il pubblico ministero, Diana Iemmolo aveva chiesto la condanna ad otto mesi di reclusione.

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