TORCHI: “L’INCREMENTO DELLE APERTURE FESTIVE NON EQUIVALE ALLA SALVAGUARDIA DEI POSTI DI LAVORO”.

“E’ sbagliato pensare che l’importante priorità del mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti dei grandi centri commerciali sia legato esclusivamente all’incremento delle aperture domenicali”. Lo dichiara il candidato all’Ars Piero Torchi, a margine della spaccatura in seno agli stessi dipendenti, 260 dei quali hanno firmato a Ragusa una petizione per chiedere al sindaco Nello Dipasquale di rivedere il calendario delle aperture. I dipendenti temono difatti il licenziamento. “Rimettere mano all’accordo a suo tempo stipulato – prosegue Torchi – equivarrebbe a compiere un passo indietro, perdendo un risultato altrimenti essenziale per il settore commerciale, che tutela le esigenze dei datori di lavoro nel rispetto dei diritti degli stessi lavoratori. Le problematiche da affrontare per evitare possibili licenziamenti – prosegue il candidato all’Ars – sono ben più complesse e travalicano il semplice concetto di “più aperture festive uguale mantenimento dei livelli occupazionali”. Proprio l’accreditamento di questa errata convinzione – conclude Torchi – rischia di distorcere la realtà dei fatti, facendo perdere di vista la complessità di fondo di una vicenda risolvibile attraverso la concertazione, ma mantenendo inalterato l’accordo sul calendario delle aperture”. Proprio Torchi, prima di dimettersi dalla carica di primo cittadino di Modica, aveva emanato l’ordinanza sindacale per la deroga alle aperture domenicali relative all’anno in corso. I dipendenti di Modica lavoreranno 56 ore festive in meno rispetto ai colleghi di Ragusa. In riferimento al lavoro straordinario festivo, difatti, a Modica le ore complessive sono 184 contro le 240 dei dipendenti dei locali commerciali del comune capoluogo. Sono 30 le domeniche in cui i centri commerciali resteranno aperti, di cui 18 intere e 14 con la formula della mezza giornata. Il calendario, peraltro, non prevede mai tre domeniche lavorative consecutive. L’intesa era stata raggiunta tra l’Associazione commercianti, il consorzio “Polocommerciale”, i sindacati e l’amministrazione. Tutto era partito dall’accordo in origine stipulato a livello provinciale, nell’ambito del quale erano state concordate 25 date condivise da Ragusa, Modica e Vittoria, rimettendo ad ogni singolo ente la facoltà di poter definire le rimanenti cinque date.

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