Mano morta sul bus, condannato. La Cassazione da torto a un 56enne che fingendo di dormire aveva palpeggiato una ragazza sulla corriera Palermo-Trapani

ROMA – Aver allungato la ‘mano morta’ sulla coscia di una ragazza, vicina di sedile sulla corriera Palermo-Trapani, è costata la condanna a un anno, tre mesi e 15 giorni di reclusione a Andrea V., un uomo di 56 anni che fingeva di dormire mentre compiva la pesante avances. Lo ha deciso la Cassazione con la sentenza 12157 in tema di violenza sessuale. Senza successo il molestatore ha fatto ricorso alla Suprema Corte contestando il verdetto di colpevolezza emesso dalla Corte di Appello di Palermo il 31 ottobre 2006. Ad avviso degli ‘ermellini’ correttamente i giudici di merito "non hanno dato eccessivo rilievo al fatto che la vittima abbia evitato di reagire platealmente, limitandosi a cambiare subito posto e a chiamare in aiuto il fratello col cellulare". Alla fermata della corriera il fratello affrontò il molestatore "che si mostrò remissivo assicurando che il fatto non si sarebbe più ripetuto". Ma la promessa non è servita a evitargli il processo.

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