La Pasqua modicana, rispetto alle altre, non si chiude con il lunedì di Pasquetta, ma ha un prologo. Oggi, infatti, a Modica non si rinuncia ad una piccola ma significativa tradizione, tutta locale ovvero il Martedì dell’Itria che in dialetto si chiama "U Marti ri l’Itria". E, come si diceva, il "proseguimento" delle festività pasquali, che ha come "location" l’omonima collina che si sporge sulla città, guardando al centro cittadino ed anche a Modica Alta, sovrastando, in particolare, l’antico quartiere ebreo di Cartellone. Il programma prevede numerose celebrazioni eucaristiche che cura la Parrocchia di Sant’Anna con il suo parroco, Don Ernesto Scarso, presso la Chiesetta intitolata alla Vergine che resta chiusa per un anno intero nell’attesa di questo scorcio di momento pasquale. Non solo manifestazioni religiose ma anche giochi(da anni è famoso il "Sottonovanta), l’immancabile pesca, spettacolini, ma soprattutto sono un grande richiamo i "piretta", grossi cedri che sono venduti nell’area antistante la chiesa e serviti inzuppati nel sale, nel pepe o nello zucchero. Questa piccola festicciuola nacque da un vero e proprio equivoco in cui caddero due massari modicani: la tradizione popolare narra che i due, giunti in prossimità di Modica dopo essere tornati da un lungo viaggio, avendo perso il senso del tempo e, credendo si trattasse del giorno di Pasqua, invece che del lunedì successivo, non attesero oltre e si fermarono per strada banchettando a base di pastieri e cassate, prodotti tipici. In occasione di questa ulteriore celebrazione, la Via Mantenga Idria sarà disposta a senso unico di marcia, direzione Via San Benedetto da Norcia-Cimitero.
NELLA FOTO DI FRONTE LA COLLINA DELL’ITRIA DOVE SI TROVA IL SANTUARIO OMONIMO