Un extracomunitario muore colpito da un fulmine in una serra tra Vittoria ed Acate

Un uomo è morto in circostanze che la Polizia di Stato sta cercando di accertare, vicino ad una serra per l’agricoltura ad Acate. A perdere la vita, il tunisino di 51 anni Mzougoi Khemais,  che alcuni connazionali hanno trovato riverso a terra in gravi condizioni ed hanno tentato di soccorrere caricandolo in macchina con l’intento di accompagnarlo in ospedale. L’autovettura si è fermata lungo la statale 115 alcuni chilometri prima per mancanza di carburante ed una pattuglia della forestale di passaggio ha chiamato il 118. L’uomo è giunto all’ospedale"Guzzardi" di Vittoria in ambulanza intorno alle 13.30 ormai privo di vita. Secondo il primario del pronto soccorso, Franco Palumbo, la morte è stata provocata da arresto cardiaco conseguente a scariche elettriche i cui segni sono visibili sulle gambe e sul torace. "Non si tratta di grandi ustioni – ha chiarito il medico – quindi sembrerebbe da escludere l’ipotesi che l’uomo sia stato colpito in pieno da un fulmine". L’ipotesi più probabile è che le scariche elettriche siano da imputare al contatto dell’uomo con un filo, magari nella serra bagnata, o con altra fonte di energia elettrica. La Polizia sta interrogando alcune persone e tentando di rintracciare i soccorritori che dovrebbero essere a conoscenza delle generalità della vittima e che avrebbero già indicato il titolare della serra nella quale il tunisino stava lavorando. Il tunisino si trovava all’interno di una serra per prodotti ortofrutticoli in contrada Dirillo, quando è stramazzato al suolo per gli effetti di scariche elettriche. L’ipotesi più probabile è che un fulmine, abbattutosi nella zona, abbia creato all’interno della struttura un campo magnetico che ha colpito il lavoratore a contatto con tubature metalliche contenenti anche fili dell’elettricità. I connazionali del tunisino, che lo hanno soccorso, hanno detto di non conoscere l’uomo che probabilmente risiedeva a Gela. La Polizia sta cercando di rintracciare il titolare della serra nella quale la vittima lavorava.

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