Condanne in continuazione di altre già rimediate in analoghi procedimenti per i due imputati. Albino Amore, 53 anni, di Modica, e Giovanni Cristiano, 60 anni, di Vittoria, sono stati condannati dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, rispettivamente a quattro e tre mesi di reclusione. L’accusa per la quale sono stati processati originariamente era contestata anche ad altre tre persone. I due erano amministratori responsabili delle cosiddette società cartiere vale a dire esistenti solo sulla carta che avrebbero emesso fatture false per qualche miliardo di vecchie lire. Amore, patrocinato dall’avvocato Carmelo Scarso, già nella fase preliminare, in un procedimento per lo stesso reato, false fatturazioni emesse da società fittizie, aveva patteggiato l’identica pena sempre in continuazione. Fu la Guardia di Finanza ad eseguire una vasta indagine con controlli ed accertamenti tributari e patrimoniali nelle società dei due imputati che avevano sede in varie parti d’Italia e, specificatamente tra Roma e Pozzallo, passando per Modica, Ragusa e Riva del Garda. Proprio in quest’ultima città i due. erano stati indagati, assieme ad altri imprenditori, per associazione per delinquere, nell’ambito dell’operazione denominata "Primo Maggio" conclusa dopo nove mesi dai carabinieri e mirata a contrastare il fenomeno del lavoro nero. Era stato il Gip del Tribunale di Rovereto, Luigi Gallina, a proscioglierli nel giugno 2002, ai sensi dell’articolo 530 del Codice di Procedura Penale, che mantiene in vita la vecchia insussistenza di prove. Gli atti erano stati quindi, inviati alla Procura di Modica solo sulle presunte infrazioni di carattere tributario e previdenziale. I due erano stati accusati anche di falso in scritture e in registri contabili, false fatturazioni ed omesso versamento di contributi.
IMPRENDITORI ACCUSATI DI FALSE FATTURAZIONI. CONDANNATI DAL TRIBUNALE DI MODICA
- Aprile 8, 2008
- 10:37 pm
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