DIFFAMO’ EX PREFETTO DI RAGUSA. VITTORIESE CONDANNATO DAL TRIBUNALE.

Aveva diffamato l’ex Prefetto di Ragusa, Sandro Calvosa. L’imputato, Giambattista Gulino, originario di Vittoria, difeso dall’avvocato Santino Garufi, è stato condannato dal Tribunale penale a due mesi di reclusione, pena sospesa. Tutto ebbe inizio dal 2003 in poi, allorché il Gulino, originario di Vittoria, vittima di eventi delittuosi riconducibili al racket delle estorsioni, presentò una serie di istanze finalizzate ad ottenere i benefici economici previsti dalla normativa in materia. Allorché il Prefetto espresse parere negativo nei riguardi di alcune di tali istanze, iniziarono le “proteste” dell’uomo il quale denunciò Calvosa. Nel contempo, l’imputato scrisse una serie di articoli su varie testate di tiratura regionale nonché su alcuni portali internet ove apostrofava la condotta del Rappresentante del Governo in provincia in maniera tale da essere ritenuta, dal diretto interessato, denigratoria ed offensiva per la sua reputazione ed onorabilità: da qui la denuncia-querela nei confronti del Gulino che fu, conseguentemente rinviato a giudizio per ingiurie, diffamazione e violenza privata. Dopo una serie di accurate ed approfondite indagini condotte dalla Guardia di Finanza, il procedimento penale che vedeva il dottor Calvosa indagato per abuso ed omissione di atti d’ufficio arrivava sul tavolo della Procura della Repubblica che lo sottoponeva al vaglio del Gup. Quest’ultimo non ravvisando nella condotta dell’indagato alcun elemento di responsabilità, con proprio provvedimento emesso nel mese di luglio del 2006 ne disponeva l’archiviazione. Sandro Calvosa era patrocinato dall’avvocato Fabio Borrometi. Il processo a carico del Gulino, invece, è approdato innanzi al Tribunale ove si è concluso con la condanna per il reato di diffamazione a mezzo stampa. L’uomo è stato, però, assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di violenza privata perché il fatto non sussiste. L’imputato è stato condannato al risarcimento dei danni in favore di Calvosa, costituitosi parte civile sempre attraverso l’avvocato Borrometi, quantificati in 20 mila euro, oltre all’onere del pagamento delle spese processuali.

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