E’ il barocco di Modica a coccolare Anna Finocchiaro ed il centrosinistra siciliano nella chiusura della campagna elettorale per la Presidenza della Regione Siciliana. Sono i mascheroni barocchi a scrutare il palco tra le bandiere tricolori del Partito Democratico e della Sinistra Arcobaleno. E’ l’orologio del teatro Garibaldi a scandire i ventotto minuti del discorso conclusivo di Anna Finocchiaro. C’è aria d’evento lungo il corso Umberto di Modica e l’emozione tra gli astanti è alta quando sale il capogruppo del Pd modicano, Antonello Buscema. “Il cambiamento passa da qui” dice Buscema aprendo la serata. Poi lancia il “modicano d’adozione”, Luca Zingaretti che, appena sul palco, urla. “Un urlo di libertà” dirà dopo. “Sono qui – dice il “Commissario Montalbano” – non per dire quanta importante sia l’istituzione Regione, né per decantare le doti e le qualità di Anna. Sono qui per uno sfizio personale: ho sempre sognato di essere l’attore che nei film “lancia” il “futuro Presidente degli Stati Uniti”. Nei film si avvera sempre. Accogliete dunque con uno “scatafascio” di applausi – dice “mutuando” il termine di Cammilleri – il futuro Presidente della Regione Siciliana”. "Mi avete fatto un regalo grande come una casa! – dice appena sul palco una emozionatissima Finocchiaro –. E qui, permettetemi, mi sento a casa”. Sul palco, assieme a lei, Rosario Crocetta, sindaco “antimafia” di Gela, ma anche il leader siciliano di Sinistra Democratica, Gianni Battaglia ed i candidati locali. “Sono stati con noi i giovani siciliani – dice interrompendosi per l’emozione -. Quei giovani costretti a scegliere tra la valigia e la sedia di una sala d’attesa d’una segreteria politica. Sono state con noi le donne siciliane, con il loro talento inesplorato. Sono stati con noi gli uomini liberi. Tutti insieme a soffiare per quel “vento” di rinnovamento che porterà alla stagione del “protagonismo siciliano”. Io non accetto dell’idea della Sicilia come ultima provincia dell’Impero, da collegare col Ponte. Siamo al centro del Mondo! Loro – dice riferendosi al centrodestra – non se ne sono accorti perché sono il premoderno, sono politicamente vecchi e culturalmente vecchi. Noi invece che siamo stati il “sale della terra” e non lo siamo più, possiamo esserlo ancora”. Anna Finocchiaro riprende le polemiche degli ultimi giorni sui “fucili” e su “Mangano”. “Hanno parlato di fucili e esaltato come eroe un condannato per omicidio e per mafia. Non lo si può fare, in questa terra dove troppe volte i fucili della mafia hanno sparato contro gli innocenti” e continua elencando la strage di Portella della Ginestra, Peppino Impastato, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Falcone e Borsellino. “Per farla moderna e farla giusta la Sicilia, ci vuole una politica libera e noi siamo liberi! – conclude – Diritto, salute, benessere e lavoro buono si può. Fidatevi di noi. Riconsegniamo insieme la Sicilia al futuro”. Il finale è con le note di “Tra palco e realtà” di Ligabue: “..e abbiamo fame, di quella fame che il vostro urlo ci sazierà…”.
FINOCCHIARO. CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE A MODICA
- Aprile 12, 2008
- 1:25 am
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