“Ve l’avevo detto”. Questo il “ritornello” che ha fatto da colonna sonora al direttivo cittadino dell’Udc riunitosi ieri pomeriggio al PalAzasi. Nella stessa saletta che aveva visto il partito dare l’ok alla candidatura di Piero Torchi, ieri si è acceso il dibattito post-elettorale. Doveva essere un’analisi del voto, è finita per essere il “redde rationem”, la “resa dei conti”. Assenti Piero Torchi e Pinuccio Lavima, rappresentante del gruppo “Iniziativa Popolare” vicino alle posizioni del deputato rieletto Orazio Ragusa. L’Udc, che all’alba del voto per le politiche, era il primo partito in città, ha vissuto frizioni interne, qualche “distacco”, qualche abbandono. Tutte prese di posizioni che però, solo in alcuni casi, sono venute alla luce e che il leader Peppe Drago, con la sua abilità riconosciutagli, ha saputo sempre sedare, stemperare e gestire. Ieri però il clima, prima dell’inizio dei lavori, era di quelli tosti. L’aria incandescente e gli sguardi si incrociavano ed, inequivocabilmente, lasciavano presagire le parole che si sarebbero pronunciate da lì a poco. Tutti con Drago ma tutti contro tutti. Sostanzialmente tre le anime interne al partito modicano: l’area vicina al rieletto deputato regionale Orazio Ragusa; il gruppo a sostegno dell’ex sindaco, Piero Torchi ed infine l’anima che si era detta contraria alla candidatura Torchi e dunque alla perdita della “roccaforte” rappresentata da palazzo San Domenico, ma distante anche dal deputato regionale sciclitano. Il segretario cittadino, Gino Veneziano, ha tentato di ricucire gli strappi, utilizzando l’arma del dialogo e del confronto pacato. “Qui o ci si ricompatta oppure rimetto nelle vostre mani il mio mandato! – ha detto Veneziano -. Non mi va più bene che questo partito passi per quello inaffidabile. Non mi sta nemmeno più bene che ci sia all’interno di questo partito non una componente ma quasi un partito “bis”. O Iniziativa Popolare – ha tuonato Veneziano – si scioglie e diventa un tutt’uno con l’Udc oppure se ne va!”. Ma ci sono casi in cui, nonostante le minacce, è solo il “padre” a poter metter a tacere le liti tra i “fratelli”. Ecco perché la matassa, imbrigliata in malo modo e per questo difficile da sciogliere, è passata nelle mani di Peppe Drago. Un Drago che ha palesato calma e da cui ci si attende la “formula magica” per un rilancio complessivo dell’Udc in vista delle amministrative di giugno. E mentre il partito si riuniva, il deputato regionale Ragusa era a Modica Alta, ad incontrare un gruppo di giovani, tenendo fede alla sua filosofia “popolare”. “Io sto tra la gente” dice Orazio Ragusa.
L’UDC DI MODICA SI RIUNISCE PER LA PRIMA VOLTA DOPO LE ELEZIONI MA TORCHI ERA ASSENTE
- Aprile 22, 2008
- 3:03 pm
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