VITTORIA. VIGILE URBANO AVREBBE PRESENTATO CERTIFICAZIONE FALSA A CONCORSO. SI IPOTIZZA IL FALSO IN ATTO PUBBLICO

La notizia era nell’aria da qualche giorno, ma solo ieri ha preso una certa consistenza, con un "passa parola" martellante: un appartenente al corpo della Polizia municipale, un vigile urbano cioè, sarebbe stato sospeso dall’autorità giudiziaria dal servizio, per falso in atto pubblico, per avere presentato cioè al concorso per quel posto di lavoro, un certificato di studio che poi sarebbe risultato falso. Ciò dopo l’avviso di conclusione delle indagini. E non solo. Alla notizia principale si sono aggiunti dei corollari altrettanto delicati e molto inquietanti; che meritano, naturalmente, di essere approfonditi ed accertati. Bocche chiuse al Comando della Polizia municipale: manca il comandante, il col. Giuseppe Piccione, e gli altri graduati, pur ammettendo qualcosa, si rifugiano sul fatto che a fornire notizie potrebbe essere solo chi gestisce il personale al Palazzo di città. Ovvero l’assessore Giovanni Macca, che, da politico navigato e da uomo molto equilibrato, dice e non dice, nel senso che pur non negando il "caso", non si azzarda a tranciare giudizi o ad avanzare decisioni. «C’è un provvedimento in corso – dice l’assessore al personale Macca – da parte della Magistratura che riguarda, è vero, un vigile urbano di questa città. Un provvedimento che, per le successive determinazione di nostra competenza, abbiamo affidato all’ufficio legale del Comune. Dalle risultanze di tali riscontri dipenderanno le decisioni che potrà prendere l’Amministrazione: una possibile sospensiva dal servizio, o invece, in maniera più drastica, una interruzione del rapporto» (in altri termini un licenziamento, ndr). E l’assessore Macca aggiunge: «Qualsiasi determinazione verrà presa, dopo accurato esame e dopo le valutazioni tecnico-giuridiche del caso, nell’interesse dell’amministrazione comunale che ha sempre agito, e continuerà ad agire, con la massima correttezza».

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