PROCESSO COLACEM-PROFETTO. MODICA, IL PERITO DA RAGIONE AI DIFENSORI

"Non ci sono vincoli di piano a Cava Giarrusso, dove insistono gli impianti Colacem e Profetto". Il consulente tecnico d’ufficio nominato dal Gup del Tribunale di Modica, Fabio Ciraolo, l’agronomo Gianluca Ferlito di Nicolosi, da ragione alla difesa. Ieri il perito ha testimoniato nel procedimento che riguarda un troncone dell’inchiesta su presunte concessioni illegittime che vede indagate 8 persone e dove il Comune di Pozzallo è parte civile attraverso l’avvocato Giorgio Terranova. Ferlito ha sostenuto che Profetto non è mai andato oltre i limiti autorizzati. "I periti nominati a suo tempo dalla Procura – ha spiegato – nel corso delle loro indagini conoscitive hanno sbagliato cava, riconducendosi ad una zona in Contrada Nacalino che non è oggetto del procedimento". Alla luce di ciò il magistrato ha chiuso la fase dibattimentale avviando quella delle arringhe difensive che ha visto di scena gli avvocati Nino Frasca Caccia, Giorgio Assenza ed Enrico Sanseverino per poi rinviare al 30 maggio per sentire gli avvocati Francesco Bertorotta, Luciano Zappulla, Giorgio Terranova, Franco D’Urso, Giuseppe Rizza e Luigi Piccione. La pubblica accusa già alcune udienze fa aveva concluso con la richiesta di condanna per tutti gli indagati per complessivi 14 anni di reclusione. Il procedimento, nella fattispecie, si occupa dell’estrazione di pietra presso 2 diverse cave modicane. Gli indagati sono funzionari dell’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente, del Comune di Modica, del Distretto Minerario, oltre ai legali rappresentanti delle imprese Colacem e Profetto. Sono accusati di abuso d’ufficio, falso e deturpamento del territorio per l’allargamento abusivo di 2 cave di pietra.

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