VIOLENZA SESSUALE SULLA FIGLIA MINORE. ISPICESE AMMESSO AL GIUDIZIO ABBREVIATO DAL TRIBUNALE DI MODICA

Ha chiesto di essere ammesso al giudizio abbreviato il quarantenne ispicese, M.G., difeso dagli avvocati Domenico Monaca e Giovanni Giuca, accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia. Il Collegio Penale del Tribunale di Modica(Giovanna Scibilia, presidente, Patricia Di Marco e Maurizio Rubino, a latere)ha accolto l’istanza. L’uomo era stato arrestato lo scorso mese di ottobre dai carabinieri in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, e richiuso nel carcere di Palermo perché solo nella casa di pena del capoluogo siciliano esiste il "braccio" per detenuti che hanno commesso reati sessuali che, in genere, non sono tollerati dai reclusi, poi fu ammesso ai domiciliari. La stessa richiesta di giudizio abbreviato ma subordinato all’audizione della presunta vittima che già in precedenza era stata sentita dal Gip, era stata avanzata nella fase preliminare ed in quella occasione c’era stata opposizione del legale di parte civile(la giovane si è costituita in giudizio), l’avvocato Fabio Borrometi. L’istanza era stata, in quella occasione, rigettata. L’ispicese, come si diceva, è accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia da qualche mese divenuta maggiorenne. Era stata proprio la ragazza a denunciare il genitore, stanca delle particolari attenzioni che da tempo le riservava il padre. Il Tribunale per i Minori di Catania qualche giorno dopo l’arresto dell’uomo aveva disposto l’allontanamento di una seconda figlia, dalla residenza di Ispica come era avvenuto con la diciassettenne. Il processo è stato fissato al 25 giugno.

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