Stavolta gli indagati sono trentasette. Coinvolti funzionari del Comune di Modica e della Sovrintendenza ai Beni culturali ed un alto numero di imprenditori. L’accusa è di truffa. Un’indagine appena conclusa dalla Procura della Repubblica e che si riconduce alla concessione per la costruzione di un impianto per il riciclaggio di rifiuti speciali in territorio di Modica, specificatamente a Cava Giarrusso. Il fascicolo è stato già inviato al Giudice per l’Udienza Preliminare e tutti gli indagati dovranno comparire il prossimo ventisei giugno. Gli inquirenti hanno messo sotto l’osservazione della lente d’ingrandimento un periodo antecedente il mese di febbraio del 2006. Dieci i funzionari coinvolti tra dipendenti comunali e della Sovrintendenza, tutti gli altri sono imprenditori, anche se risulta indagato anche il funzionario di un istituto bancario modicano ed un consulente bancario. L’accusa ipotizzata è parecchio pesante perché viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla truffa nei confronti dello Stato. Specificatamente gli indagati si sarebbero "associati" attuando un progetto per ottenere illecitamente finanziamenti dal Ministero per le Attività Produttive ed avrebbero redatto false attestazioni per ottenere le somme senza averne i requisiti. Un’altra vicenda che farà ancora discutere dopo quella che ha coinvolto, nelle scorse settimane funzionari, imprenditori e, soprattutto, politici la cui inchiesta è ancora in corso dal momento che il Gip ha concesso la proroga richiesta dalla Procura della Repubblica che sta permettendo alla Guardia di Finanza di interrogare molte altre persone. In questa nuova indagine le parti offese sono il Comune di Modica, il Ministero per le Attività Produttive, la Regione Sicilia e l’Amministrazione Finanziaria dello Stato. A questo punto bisognerà vedere se questi diversi enti, all’atto dell’apertura del procedimento penale davanti Gup si costituiranno parti civili come hanno fatto in un’altra vicenda della quale è in corso il processo. L’ipotesi, secondo la Procura, è che ognuno per le proprie competenze abbia commesso il reato laddove sarebbero state rilasciate concessioni attraverso lo Sportello Unico del Comune di Modica, per costruire un impianto produttivo per il quale sarebbe stata dichiarata l’esecuzione di opere che, nei fatti, invece, non risulterebbero pur se esisterebbero attestazioni che sostengono l’esatto contrario.
COMUNE DI MODICA E SOVRINTENDENZA ANCORA AL CENTRO DI UN’INDAGINE GIUDIZIARIA
- Maggio 25, 2008
- 2:18 am
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