LA MORTE DI PADRE BASILE. MODICA, IL GUP NOMINA NUOVO CONSULENTE

Il Gup del Tribunale di Modica decide di non emettere ancora sentenze, nonostante le richieste di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero, Domenico Platania, nei confronti dei due indagati per la morte di Don Rosario Basile, parroco della parrocchia Maria Santissima della Catena, deceduto a seguito di un incidente della strada, avvenuto giovedì sette dicembre del 2006 alle ore 20 in Via Gerratana. Il magistrato giudicante ha, invece, accolto la richiesta degli avvocati Ivan Pediglieri e Salvatore Citrella, mirata ad ottenere un approfondimento della perizia svolta all’epoca in precedenza o un nuovo incarico. Così è stato. Il Gup ha nominato il medico-legale Scoto di Catania che dovrà dare risposte ad alcuni quesiti il prossimo 4 dicembre. La Procura della Repubblica contesta alla conducente l’autovettura, la Peugeot, che investì l’anziano prelato ed un medico dell’Ospedale Maggiore, il reato di omicidio colposo. Diverse sono state già le perizie: una svolta dal dottor Orazio Cascio(quella che ha richiesto ulteriori approfondimenti), e poi quelle dell’ingegnere Giovanni Dell’Agli, di Vittoria, e dei due periti di parte, l’ingegnere Vincenzo Paradiso di Acireale, ed il dottore Salvatore Pianeta, nominati dai due indagati, oltre al geometra Salvatore Blanco, nominato dall’avvocato Nino Frasca Caccia, che rappresentava i fratelli dell’anziano sacerdote che, comunque, hanno deciso per il tramite l’avvocato Nino Frasca Caccia di non costituirsi in giudizio. Il medico è difeso dall’avvocato Giuseppe Nigro. Nel corso dell’indagine(è stato anche effettuato un incidente probatorio sul luogo del tragico sinistro)pare che la conducente della Peugeot 205 abbia smentito di avere toccato con la propria autovettura il Basile, tant’è che i difensori sostengono che il prete si sia fratturato il bacino dopo essere scivolato forse perché preoccupato dall’arrivo dell’utilitaria. Il 14 gennaio successivo al decesso il corpo di Don Basile fu riesumato per disposizione degli inquirenti, per potere eseguire.

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