RAGUSA. NICOSIA ED IL PIANO STRAORDINARIO DI MANUTENZIONE DELLA VIABILITA’

Nella legge finanziaria 2007 sono stati previsti dal Governo Prodi 1.500 milioni di euro in tre anni per un piano straordinario di manutenzione della viabilità provinciale siciliana e calabrese, in ragione di 1.050 milioni di euro per la Sicilia e 450 milioni di euro per la Calabria, ripartiti nella misura di 350 milioni di euro l’anno per gli anni 2007 – 2008 – 2009 per la Sicilia e 150 milioni di euro per gli stessi anni per la Calabria. Per ottenere questo risultato ricordiamo la forte mobilitazione del territori , delle Province in particolare e della nostra Istituzione , l’Unione Regionale delle Province Siciliane, con in testa il proprio presidente On Raffaele Lombardo , ora presidente della Regione Sicilia, ben coadiuvato nell’azione dai vicepresidenti On. Antoci e Prof Collura. “La normativa prevedeva – dice Fabio Nicosia – Presidente della Commissione Viabilità Urps – l’elaborazione da parte delle province di piani triennali di manutenzioni stradali che le stesse province stanno o hanno già predisposto, ad esempio la Provincia Regionale di Ragusa, raggiungendo una sintesi politica condivisa da tutti i gruppi consiliari, ha già completato l’iter di predisposizione del piano triennale di manutenzione straordinaria di tutte le sue strade, con progettazione degli uffici interni e quindi immediatamente cantierabile. La decisione del nuovo Governo Berlusconi di tagliare tali fondi oltre a quelli previsti per opere infrastrutturali in Sicilia e in Calabria rappresenta – oltre all’impossibilità di migliorare notevolmente la viabilità secondaria ,che nella nostra Regione poverissima di autostrade ha un ruolo primario e assoluto e nello stesso tempo necessita di ammodernamenti , nuove arterie, manutenzione – un gravissimo scippo finanziario ai danni della Sicilia, ed in particolare un inaccettabile blocco dei progetti di manutenzione straordinaria della viabilità minore, per altro già fragilissima e più che mai bisognosa di tali interventi. La viabilità provinciale minore costituisce per i cittadini siciliani la parte preminente della viabilità utilizzata ed utilizzabile e la stessa risulta indispensabile per assicurare e garantire l’uso della viabilità nazionale, di per sè già ridottissima e da lungo tempo insufficiente. Considerato anche che la riunione del Consiglio dei Ministri si è svolta in assenza del Presidente della Regione Siciliana, nonostante fossero in discussione questioni direttamente ed inequivocabilmente interessanti la Regione stessa, la cui definizione, secondo il dettato costituzionale, prevede la presenza del Presidente della Regione con il rango di Ministro, occorre , in difesa dei diritti dei siciliani, una nuova mobilitazione con in testa il Presidente della Regione Siciliana ,la Giunta Regionale , l’URPS e le Province tutte , i Sindaci , i Consigli Provinciali e Comunali , affinchè elevino formale protesta nei confronti del Governo Nazionale per tale gravissima ed ingiustificata decisione a danno della Regione Siciliana ed , eventualmente, a presentare ricorso avanti alla Corte Costituzionale per la grave violazione statutaria che lede gli interessi della Regione, e di rimando gli interessi di tutte le nove province siciliane. Tutte le iniziative istituzionali, in primis il coinvolgimento delle deputazioni nazionali e regionali, ma anche la mobilitazione politica e sociale devono essere intraprese affinchè le dette risorse finanziarie vengano immediatamente reintegrate e restituite agli obiettivi progettuali già individuati”.

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