Da Mineo a Ragusa, dolore e rabbia. Celebrati i funerali di Salvatore Smecca e Salvatore Tumino, due delle vittime dell’incidente sul lavoro avvenuto mercoledì scorso.

 Si sono svolti in un clima di grande commozione, nella cattedrale San Giovanni di Ragusa, i funerali di due delle sei vittime dell’incidente sul lavoro avvenuto l’11 giugno scorso nel depuratore comunale di Mineo. Prima di entrare in chiesa i feretri di Salvatore Smecca e Salvatore Tumino, entrambi di 47 anni, portati a spalla da una trentina di colleghi di lavoro, che indossavano la maglietta dell’impresa Carfì, sono sfilati in corteo davanti la sede della azienda di lavoro, secondo un programma condiviso dalle famiglie per accomunare tutti, al di là delle responsabilità da accertare, nel comune impegno contro le morti bianche. Alle esequie hanno partecipato anche i presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi e il senatore Enzo Bianco, in rappresentanza del governo-ombra del Pd. Schifani ha sottolineato che "la sensibilità del Paese sugli incidenti sul lavoro è cambiata". "Il Parlamento – ha aggiunto il presidente del Senato – ha fatto la sua parte: ha approvato una legge importante. Adesso devono aumentare i controlli e trovare un sistema per risarcire i familiari delle vittime, ed in particolare i minorenni". Il ministro Sacconi ha annunciato un "piano straordinario di interventi, in piena sintonia con le parti sociali", per sanare quella che ha definito "una piaga non più compatibile con i doveri di una società civile". Secondo il ministro "non basta imporre adempimenti e magari pretenderne, con maggiore o minore fortuna, il rispetto" ma occorre, osservato Sacconi, "rendere stringenti i controlli impedire alla radice che le imprese possano materialmente violare le norme". Il senatore Enzo Bianco ha inviato a "smetterla con la cultura del profitto ad ogni costo che fa strage di vite umane". "È inaccettabile – ha aggiunto – che si possa ancora morire così, bisogna rendere effettivi i controlli senza dare scampo ad alcuna forma di violazione o elusione delle norme". Il tema della sicurezza sul lavoro è stato al centro anche dell’omelia di mons. Carmelo Tidona, parroco della cattedrale di Ragusa: "È un argomento – ha detto – che ci chiama in causa come cittadini e come cristiani e in nessuna delle due vesti ci possiamo e ci dobbiamo rassegnare a delle conseguenze così tragiche di quello che dovrebbe essere un diritto". Il sindaco di Ragusa, Emaule Dipasquale, ha invitato "amministratori e politici a ritenersi tutti colpevoli perchè è impossibile che ancora oggi, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, si continui a morire in maniera così assurda". Intanto a Mineo resta aperta la camera ardente allestita nella chiesa del Collegio per le altre quattro vittime della tragedia: i dipendenti comunali Giuseppe Zaccaria, Giuseppe Palermo, Salvatore Pulici e Natale Giovanni Sofia. Nella camera ardente si sono recati a rendere omaggio alle salme e a esprime cordoglio e vicinanza ai familiari i presidenti Renato Schifani e Raffaele Lombardo e il ministro Maurizio Sacconi. Il presidente della Regione Siciliana ha annunciato la presentazione "in tempi molto brevi un disegno di legge che prevede l’assunzione di uno dei familiari delle sei vittime" da parte dell’assemblea regionale auspicando "un voto bipartisan di tutta l’aula". I funerali dei quattro dipendenti comunali saranno celebrati nel pomeriggio di martedì prossimo a Mineo.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa