La strategia è nota perché già applicata in altre parti dell’Italia. Probabilmente qualcuno ci sarà caduto, l’ultima persona presa di mira, seppure impaurita, ha avuto la prontezza di annotare la targa e telefonare alla polizia. Il resto lo hanno fatto le forze dell’ordine che sono riusciti a rintracciare il veicolo con i due truffatori e li hanno arrestati. In manette sono finiti Nicolò e Gaetano Fiaschè, rispettivamente padre e figlio, di 68 e 38 anni, cosiddetti “caminanti” ovvero zingari della comunità di Siracusa dove risiedono in Contrada Santa Lucia ed in Via Salibra. I due inscenavano piccoli incidenti nel traffico cittadino per spillare qualche centinaio di euro alle loro inconsapevoli vittime. L’ultimo caso lo hanno attuato in Via Tirella. Con il loro furgone Ford Transit avevano inseguito l’auto alla cui guida era un quarantenne costringendolo a fermarsi, utilizzando anche il clacson. La tecnica utilizzata era semplice ma efficace: i due, prescelta la loro vittima, fingevano di essere stati sfiorati sullo specchietto esterno. Anche in questo caso, scesi dal loro veicolo avrebbero preteso, con minacce e urla, un cospicuo risarcimento dei danni dalle loro vittime, mostrando una finta fattura relativa al costo dello specchietto, asserendo di averlo sostituito di recente per analoghi incidenti. La prima richiesta era stata di 160 euro. La controparte non era certo uno sprovveduto ed ha ribadito di non essere stato causa di alcun sinistro e così via via la richiesta scendeva fino ad ottenere la somma risarcitoria di venti euro che l’automobilista ha sborsato perché intimorito dalla prestanza fisica dei due congiunti e dalla necessità di dovere andare via per urgenti incombenze. I due pregiudicati per reati specifici si allontanavano, ma il quarantenne annotava il tipo ed il numero di targa del furgone, chiamando immediatamente la polizia e fornendo una descrizione dettaglia dei due. In breve una volante individuava il mezzo in Via Gerratana, al Quartiere Vignazza. Addosso avevano circa 480 euro, probabili proventi di altre truffe precedenti. Nel veicolo si trovavano delle piccole trappole per topi(i Fiaschè motivavano la loro presenza a Modica per contattare aziende agricole e vendere loro le attrezzature topicide). Erano in possesso anche di un blocchetto di ricevute fiscali con tanto di timbro di un’autocarrozzeria, ed un ricevuta compilata in tutte le sue parti con tanto di timbro e firma di un presunto artigiano che aveva già sostituito in precedenza lo specchietto. Il Sostituto Procuratore della Repubblica, Maria Mocciaro, che coordina le indagini, sulla scorta dei copiosi elementi raccolti a carico dei malviventi, ha disposto di trasferirli al carcere di Piano del Gesù a Modica Alta dove saranno interrogati nelle prossime ore.
MODICA. SIMULANO INCIDENTI PER OTTENERE RISARCIMENTI, ARRESTATI DUE SIRACUSANI
- Giugno 18, 2008
- 1:07 pm
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa