Modica: Dispersione scolastica: individuata la causa. Bisogna attuare “Interventi di formazione sulle metodologie per la didattica individualizzata e sulle strategie per il recupero del disagio”.

Prevenire la dispersione scolastica e attuare strategie per il recupero del disagio. Sono gli obiettivi dell.Istituto di Istruzione Superiore Secondaria " Verga"  di Modica che, con il progetto PON .Docenti in Formazione., rientrante nell.ambito del Piano Integrato degli Interventi 2007-2013, .Competenze per lo sviluppo., Fondo Sociale Europeo, n. B-4-FSE-2007-886, ha puntato contemporaneamente sulla formazione dei docenti sulle metodologie per la didattica individualizzata e sugli alunni attraverso strategie per il recupero del disagio. Disinteresse, scarsa frequenza, insuccesso formativo, sono alcuni aspetti della dispersione scolastica, strettamente connessi fra loro in un rapporto di causa-effetto, come sottolinea lo psicologo Cesare Ammendola, esperto esterno del progetto insieme a Carmela La Terra, pedagogista. .Da quanto emerso analizzando le esperienze dei docenti coinvolti, che hanno oramai maturato un.esperienza pluriennale – dice Ammendola – la causa prioritaria del disagio scolastico, che può esplicarsi in modi diversi ora impliciti ora espliciti, per cui non sempre un ragazzo che se ne sta buono e tranquillo in classe vuol dire che stia bene, è .l.assenza dei confini., ossia la mancanza di limiti ben delineati entro cui potersi muovere; non ci sono, cioè, dei ruoli stabiliti in famiglia per cui il genitore dovrebbe avere una certa autorità ed il figlio dovrebbe riconoscerla. Questa situazione familiare si ricrea a scuola dove il ragazzo non riconosce la figura e il ruolo del docente. Si viene a creare, così, un vuoto educativo cui il docente deve cercare di sopperire, ma proprio per questo, agli occhi dell.alunno con disagio, l.insegnante appare quel genitore che non lo comprende; da qui la ribellione, che, come detto, può essere ben visibile attraverso un comportamento poco confacente all.ambito scolastico, l.abbandono, il creare scompigli, ecc. oppure ben più pacata come il rifiuto di studiare. Ecco perché bisogna sforzarsi ad .interpretare. i ragazzi e il loro disagio, ma per fare questo c.è da lavorare molto sulla formazione dei docenti.. Ed è quanto fatto dal Verga, dove si è compresa l.importanza della prevenzione, come sottolinea il tutor del progetto, Anna Turco: .E. necessario agire sulle cause del disagio giovanile in ambito scolastico non quando i giovani sono già fuori dallo stesso canale, ma quando vi si trovano ancora all.interno – ha detto -. E dal momento che il periodo più critico è il biennio, in cui si concentra la più alta percentuale di abbandono scolastico, il progetto ha interessato maggiormente i docenti che hanno a che fare con i ragazzi più giovani. È necessario agire in contemporanea sul corpo docente e sugli alunni per poter raggiungere l. ambizioso obiettivo: trasformare l.obbligo in un diritto, quello di ogni alunno di poter scegliere tra una varietà di percorsi di orientamento e di formazione aventi tutti pari dignità, e ciò si può fare solo attraverso interventi innovativi mirati alla promozione delle competenze chiave in tutte le discipline.

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