L’onorevole Ammatuna: “per le Guardie mediche occorre una battaglia di civiltà”

“I provvedimenti firmati, in questi giorni, dall’Assessore regionale alla Sanità prevedono entro il 1 luglio la soppressione di 43 Guardie mediche, alle quali se ne aggiungeranno altre 44 entro la fine del 2009. Dovranno essere i Direttori Generali delle Ausl a stilare l’elenco dei presidi di emergenza/urgenza che chiuderanno i battenti fra breve. Voci attendibili, anche se non ufficializzate, indicano nella Guardia medica di Ragusa Ibla quella a maggiore rischio di chiusura. Non è certamente possibile condividere la scelta di sopprimere il presidio sanitario del quartiere barocco di Ragusa per tutta una serie di motivazioni: è stato già da tempo chiuso il pronto soccorso del vicino ospedale Maria Paternò Arezzo; Ibla è una realtà territoriale abitata soprattutto da residenti anziani che più di altri necessitano di avere servizi di emergenza/urgenza facilmente e celermente raggiungibili; il flusso turistico e di visitatori che si indirizza verso il sito individuato come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco deve poter fruire di servizi di qualità elevata, compreso quello sanitario. E’ altrettanto impossibile condividere la volontà manifestata dall’Assessore Russo di sopprimere Guardie mediche in altre località perché, come ho già tante volte ribadito, i servizi di emergenza/urgenza non possono essere eliminati con un criterio che si basa su meri calcoli ragionieristici. In provincia di Ragusa non esistono presidi superflui, basterebbe avviare una sana concertazione per accorgersene, mentre la situazione delle altre province siciliane non è dato conoscerla. A tutto ciò si aggiunga che è in atto un pesante ridimensionamento delle Guardie mediche turistiche che partiranno ad essere ottimisti dal 1 luglio, quindi in ritardo, rimarranno aperte tutte indistintamente per 12 ore, mentre prima in alcune realtà operavano per 24 ore, con il rischio paventato di alcune soppressioni come per il presidio di Sampieri. L’operato dell’Assessore regionale alla Sanità è inaccettabile ed è bene che i cittadini ne vengano a conoscenza per cominciare a preventivare le forme di mobilitazione necessarie. Sin da adesso mi rendo disponibile per portare avanti quella che ritengo essere una battaglia di civiltà”.”

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