L’onorevole Ammatuna presenta una mozione all’Ars sulle Guardie mediche

L’onorevole Roberto Ammatuna presenta una mozione all’Ars sulle Guardie mediche L’on. Roberto Ammatuna ha presentato una mozione, che sarà discussa dall’Assemblea Regionale Siciliana, sulla soppressione di alcuni presidi di Guardia medica ordinaria e sulla limitazione di attività della Guardie mediche turistiche. Di seguito il testo integrale della mozione: “PREMESSO che: fra i provvedimenti emanati in questi giorni dall’Assessore Regionale alla Sanità, allo scopo di avviare il piano di rientro del deficit sanitario regionale, è prevista anche la soppressione a far data dal 1 luglio 2008 di ben 43 presidi di Guardia medica ordinaria; nel suddetto piano di rientro è altresì previsto che entro la fine del 2009 dovranno essere soppresse altre 44 Guardie mediche ordinarie in tutta la Sicilia; dal prossimo 1 luglio saranno ridotte di numero e sarà limitato il periodo di apertura delle Guardie mediche turistiche che operano nei territori durante il periodo estivo; le Guardie mediche rientrano fra i presidi di emergenza/urgenza, per i quali la facilità di essere raggiunti e la conseguente celerità degli interventi è presupposto essenziale per il salvataggio di vite umane; la paventata riduzione di attività dei presidi di Guardia medica turistica influisce soprattutto nel periodo notturno, quando nelle località balneari si intensifica il flusso dei visitatori; le scelte operate dall’Assessore Regionale alla Sanità oltre che abbassare di livello i servizi sanitari dequalificano in modo grave l’offerta turistica siciliana, che mira a diventare il volano dello sviluppo economico dell’isola; tagli di così ampia rilevanza nell’erogazione dei servizi sanitari, capaci di squilibrare i livelli essenziali di assistenza la cui eguaglianza fra tutte le regioni d’Italia deve essere garantita per legge, non possono essere effettuati senza una preventiva concertazione con i territori interessati; fra le spese che maggiormente incidono sul bilancio della sanità siciliana vi rientra quella farmaceutica, con costi medi pro-capite per cittadino di oltre 100 euro in più rispetto a quanto si spende in altre regioni, come la Lombardia, con assistenza sanitaria universalmente riconosciuta di eccellenza; è stato avviato un monitoraggio della spesa per i centri privati – laboratori analisi, case di cura, centri di radioterapia o dialisi – e al momento, mentre si rimane in attesa dei dati, non è stata fissata alcuna riduzione dei budget ai quali i privati dovranno attenersi; non appare chiaro se sia stata avviata una mappatura sul numero, la necessità, il costo reale e l’incidenza sul budget sanitario delle consulenze; RITENUTO che: fra i primi interventi decisi dall’Assessore Regionale alla Sanità vi è quello di far predisporre una mappa del fabbisogno, sulla base di una indagine sulle reali necessità in campo sanitario dei cittadini siciliani; in attesa del risultato dell’indagine qualsiasi intervento risulta essere mosso non da criteri di efficienza ma da meri calcoli ragionieristici, finalizzati esclusivamente al tentativo di ripianare il deficit sanitario e non ad offrire quella qualità dei servizi che i cittadini auspicano; ottimizzando i risparmi derivanti da una più attenta spesa farmaceutica e da un più parsimonioso ricorso alle strutture private può continuare ad essere garantita ai cittadini la completa funzionalità dei presidi di emergenza/urgenza già presenti nei territori IMPEGNA IL GOVERNO DELLA REGIONE a rivedere il piano di rientro del deficit sanitario, magari accelerandone il passaggio nelle commissioni competenti, magari acquisendo i risultati dell’indagine sulle reali necessità in campo sanitario dei cittadini siciliani.”

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