Confermata anche in secondo grado dalla Corte d’Appello di Catania, la condanna emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, nei confronti del rosolinese Luigi Candiano, 61 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Giuca, che il 9 ottobre 2002, aveva subito una pena a venti giorni di reclusione. L’uomo aveva offeso l’onore di una donna diversamente abile, minacciandola ed ingiuriandola. Una querelle lunga che lo ha visto opposto a due coniugi modicani che, in precedenza, invece, erano stati assolti perché il fatto non sussiste dalle accuse di ingiurie e minacce. Parti offese erano Giuseppe Blandino, 68 anni, e Carolina Di Grandi, 60 anni, entrambi difesi dall’avvocato Nino Frasca Caccia. I fatti contestati si sarebbero verificati nel mese di agosto del 2003, a Marina Marza. Un rapporto di vicinato sempre teso che aveva portato i tre per l’ennesima volta davanti ai magistrati visto che in precedenza le posizioni, come si diceva, erano inverse. Secondo l’accusa, il Blandino e la Di Grandi non avrebbero consentito alla controparte di accedere ad un pozzo per la fornitura di acqua e, addirittura, pare non lo avevano fatto passare da quella strada. Le reiterate richieste, anche perché i rapporti erano logori e tesi, non sortivano alcun effetto. Uno scambio di opinioni, le voci alterate, poi, la situazione sarebbe degenerata. Le parti si querelarono reciprocamente. Candiano è stato condannato anche in secondo grado perché avrebbe profferito frasi pesanti, offendendo i due congiunti modicani circa il rispetto della fedeltà reciproca, minacciandoli di dare fuoco alla loro auto" e, nella stessa occasione avrebbe aggiunto "se non mi fate passare vi faccio saltare la casa".
LITI TRA VICINI A MARINA MARZA. CORTE D’APPELLO CONFERMA CONDANNA PER ROSOLINESE
- Giugno 30, 2008
- 9:49 pm
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