Resoconto del convegno “Novità in materia di lavoro e riflessi del mercato in Sicilia”

Vitale, in forte crescita e all’avanguardia. Così la presidente nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone, ha definito l’ordine provinciale di Ragusa, intervenendo questa mattina al convegno su “Le novità in materia di lavoro e riflessi del mercato del lavoro in Sicilia” alla sala “Cielo” del “318”. Il convegno, organizzato dal Consiglio provinciale dell’Ordine e dall’unione provinciale dell’Associazione nazionale Consulenti del lavoro con il patrocinio della Fondazione Studi del Consiglio nazionale dell’ordine, ha visto in apertura gli interventi del presidente provinciale Rosario Cassarino, del presidente dell’ANCLUP Filadelfo Marino, del presidente regionale dell’ANCL Nunzio Scribano e del presidente della Fondazione Studi del Consiglio nazionale dell’ordine Rosario De Luca. Cassarino, introducendo i lavori, ha fornito i numeri che “fotografano” l’ordine provinciale: 226 consulenti, 120 praticanti e un’alta percentuale di nuovi iscritti in rapporto al numero di praticanti. «La categoria ragusana, nonostante operi in un piccola provincia, è numerosa e in forte crescita – ha commentato Marina Calderone – Per fare un confronto, a Cagliari, al cui ordine provinciale appartengo, su 360 iscritti dall’aprile 2007 a oggi abbiamo iscritto solo 15 nuovi consulenti su 200 praticanti. Grazie alla convenzione con l’università di Modica, inoltre, la categoria ragusana è all’avanguardia in Italia per il numero di neolaureati. Altrove manca questo coordinamento tra l’università e la professione». Nel suo intervento la Calderone, prossima alla scadenza del mandato, ha evidenziato i traguardi raggiunti nel triennio di presidenza: maggiore visibilità dovuta a un investimento in termini di comunicazione e immagine, la ri-attribuzione del patrocinio nel contenzioso tributario e di altre funzioni in precedenza “scippate” alla categoria e il rinnovato ruolo di “mediatori sociali” attribuito ai professionisti dell’ordine. «Oggi – ha detto la presidente nazionale – il consulente del lavoro è la figura più completa nell’ambito delle professioni giuridico-economiche perché gestisce la risorsa più importante di un’azienda: il capitale umano. Noi insegniamo a gestire il lavoratore come una risorsa e non come un costo, in un momento in cui il lavoro rappresenta il 70% dei costi di un’azienda». Molte cose restano ancora da fare. «Occorre disegnare un percorso nuovo per l’accesso alla professione – ha precisato la Calderone – ripensare l’esame di stato, magari con un’unica prova nazionale nelle sedi universitarie, e soprattutto occorre raggiungere un patrocinio pieno nel processo del lavoro». Il convegno è entrato nel vivo con l’intervento tecnico di Luca De Compadri, esperto della Fondazione Studi del Consiglio nazionale, che ha illustrato le novità in materia di lavoro introdotte dal Decreto legge 112 del 25 giugno 2008. In chiusura l’assessore regionale al Lavoro, Carmelo Incardona, è intervenuto sulle politiche attive del lavoro previste dalla Regione siciliana.

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