La giuria ha lavorato fino a pochi minuti dalla proclamazione ma non e’ stato difficile capire chi, alla fine, aveva vinto la diciassettesima edizione dell’Ibla Grand Prize. Gli applausi delle oltre 750 persone presenti ieri sera a Villa Criscione, ma anche la standing ovation del presidente della giuria, Marcello Abbado, hanno tradito l’indicazione finale a favore della spagnola Leticia Moreno Munoz. E poco dopo il direttore artistico Salvatore Moltisanti ha reso noto il nome del vertice della classifica finale. La violinista ha incantato i presenti e ha ricevuto non solo il riconoscimento di top winner dell’Ibla Grand Prize ma anche l’Award Bach e l’Award Pablo de Sarasate. E’ stato il sindaco Nello Dipasquale a consegnare il premio finale, ovvero una tournèe in giro per il mondo, assieme ad una stampa delle opere del pittore ragusano Aramis andata anche ai principali vincitori. Dietro la Moreno Munoz si sono classificati, a pari merito, Gayane Gasparyan, pianista russa a cui e’ andata anche una menzione speciale, Julija Vasilyeva, anche lei pianista russa, il giovane undicenne pianista tedesco Elin Kolev, a cui e’ andato anche l’Award Pablo de Sarasate, la pifferaia Jill Kemp, dall’Inghilterra, anche per lei l’Award Pablo de Sarasate, il violoncellista americano Austin Huntington, a cui e’ andata una speciale menzione, il compositore inglese George King. Sempre a pari merito doppio premio per Julija Bal, proveniente dalla Serbia e premiata sia per l’esecuzione al piano che per le sue composizioni, ed ancora il duo pianistico olandese Lestari Scholtes e Gwylim Janssens che hanno avuto anche l’Award Ravel. Infine menzione speciale per Eder Terry, da New York, a cui e’ andato anche il premio Bartok rinnovando la collaborazione tra la Ibla Foundation e la Radford University che a Ragusa ha inviato un proprio rappresentante. Il premio Bartok e’ andato anche al pianista italiano Adalberto Riva e al pianista messicano Mauricio Nader. Menzioni speciali per la cantante tunisina Alia Sellami, per la violoncellista coreana Ji Yeon Yun, per il violinista russo Sarkis Nazarov, per la violinista americana Yemi Gonzales, per la pianista coreana Hyun Ji Han e per il duo greco Kalliopi Emmanuil e Dimitris Stamatelatos. La serata finale si e’ confermata ancora una volta una splendida sera di gala durante la quale non sono mancate le curiosità, come l’esibizione del giovanissimo comisano, Samuele Lauretta, cinque anni, che ha suonato alla batteria un pezzo provato soltanto nel pomeriggio. “Segno – ha detto il sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale – che anche nella nostra provincia ci sono giovani talenti che questo concorso internazionale riesce a trovare e a valorizzare nell’ambito di presenze di artisti che arrivano da tutto il mondo e che rendono grande questa manifestazione”. Il presidente della giuria, il maestro Marcello Abbado, salendo in finale sul palco ha detto che i vincitori hanno “suonato da paradiso, anche se non sono mancati i concorrenti che hanno suonato da purgatorio e pure da inferno. Ma questi li perdoniamo”. E poi, parlando della musica, ha messo in evidenza come “continui ad essere un linguaggio universale che unisce sullo stesso palco concorrenti provenienti da tutto il mondo, in un mondo in cui ancora oggi ci sono le guerre. Fate l’amore non fate la guerra, fate la pace, fate la musica”. Soddisfattissimo, anche per la partecipazione, il direttore artistico Salvatore Moltisanti: “Ogni sera in piazza Pola ad Ibla il pubblico e’ stato sempre più numeroso e soprattutto sempre più variegato. Mi hanno molto positivamente colpito alcuni giovani punk che passavano per caso dalla piazza e sono rimasti sorpresi per l’esibizione di alcuni artisti. Si sono seduti ad ascoltare la musica classica che, tra i monumenti barocchi patrimonio dell’Umanità, abbiamo contribuito a diffondere anche tra le giovani generazioni. E poi un successone per la serata finale a Villa Criscione, con centinaia e centinaia di persone, alcune delle quali, come numerosi ospiti americani, venuti perfino da Taormina e Siracusa pur di assistere all’evento conclusivo, tra l’altro servito a raccogliere fondi da destinare ai padri Carmelitani per una missione in Madagascar”. Contentissima anche la vincitrice Leticia Moreno Munoz: “Sono felicissima per questo risultato ottenuto e sono contenta perché si e’ avverato il mio sogno, l’avvio di una carriera internazionale. Qui all’Ibla Grand Prize mi sono trovata molto bene e ho suonato confrontandomi con gli altri concorrenti, oltre 250. Con loro non si e’ creata una competizione come accade in altri concorsi, ma c’e’ stata fin da subito vera e propria amicizia. Una bella atmosfera, rilassata e serena. Più che un concorso sembra essere un festival”. Infine una curiosità. Durante gli undici giorni della manifestazione, Ibla Grand Prize ha aderito al sistema di raccolta differenziata in atto nel quartiere barocco. Dimostrandosi sensibili all’ambiente, organizzatori, volontari e artisti hanno differenziato i rifiuti di vetro, carta e plastica.
RAGUSA – Ibla Grand Prize, vince la spagnola Leticia Moreno Munoz. La violinista ha strabiliato pubblico e giuria. Ieri sera la serata conclusiva con la raccolta fondi per beneficenza.
- Luglio 14, 2008
- 4:06 pm
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