E’ UFFICIALE PAOLO GAROFALO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MODICA

Eletto il presidente del consiglio comunale, si tratta dell’autonomista Paolo Garofalo, che ha ottenuto venti voti. Fumata nera e polemiche politiche, invece, per l’elezione del suo vice che dovrebbe essere appannaggio della minoranza di centrodestra. E’ stato il capogruppo dell’MpA, Carmelo Scarso, sempre nel segno della discontinuità rispetto alla precedente legislatura, a proporre alla minoranza di fornire un nominativo. Centrodestra spaccato sulla proposta del consigliere Nino Gerratana. I contrasti interni hanno indotto il consigliere di “Modica in Primo Piano”, Michele Colombo, ad autocandidarsi, rafforzando la convinzione della minoranza di un suo imminente passaggio nell’MpA. Ad intervenire sulla proposta di Gerratana, è stato il consigliere del Partito Democratico, Nino Frasca Caccia, il quale, ha evidenziato che, Gerratana non c’è bisogno che lo scelga il centrodestra in quanto il consigliere non è uscito dall’MpA e quindi fa parte della maggioranza. Bartolo Azzaro del PdL ha evidenziato che, Gerratana è stato dimissionato dall’MpA. A dissolvere ogni dubbio, lo stesso Nino Gerratana, il quale ha sostenuto che, pur appartenendo agli autonomisti, nel ballottaggio ha appoggiato il sindaco sostenuto dal PdL e dall’Udc, per cui si dichiara indipendente di centrodestra. Categorico il capogruppo dell’MpA, Carmelo Scarso, il quale ha evidenziato che Gerratana ha preso posizione che va oltre la sospensione sancita dall’Onorevole Raffaele Lombardo. Dunque “no” a chi è stato eletto nel movimento dell’MpA ed aderisce alle posizioni dell’opposizione, per cui non verrà votato il nome di Nino Gerratana. Intervenendo nel dibattito, il sindaco ha valutato che, “l’opposizione, non ha trovato una sintesi unitaria scegliendo una soluzione che mettesse in difficoltà la maggioranza, la cui disponibilità non è stata colta. Si è tentato un trabocchetto. Il problema vero è quello politico – ha detto il sindaco Buscema – non si vuole l’accordo. Ognuno si assume le proprie responsabilità”. Il consiglio, a questo punto, è stato sospeso per dare modo alla maggioranza di raccordarsi in merito all’elezione del vice presidente. Alla ripresa, Giancarlo Poidomani del PD, ha chiesto un rinvio sul punto relativo all’elezione del vice presidente del consiglio. Atteso che la maggiorana non ha accettato nel merito e nel metodo la proposta della minoranza ma intende confrontarsi ancora con l’opposizione per verificare i margini di un’intesa sul punto che va verificata. Il consigliere del PdL Bartolo Azzaro rileva che non c’è intesa nella maggioranza su cosa fare. L’opposizione ha dato un nome e non è piaciuto. Luigi Carpenzano denuncia come, in quasi due ore di sospensione, la maggioranza non è riescita a fare sintesi; all’opposizione non è stato concesso un rinvio dato le emergenze da affrontare. Sono palesi le contraddizioni della maggioranza costretta a una brusca frenata. Il consiglio, con l’astensione del centrodestra, è stato rinviato a martedì, alle 20.

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