POZZALLO. L’ARRESTO DI ROCCASALVO, L’AVVOCATO “DROGA PER USO PERSONALE

L’arresto da parte dei carabinieri dell’imprenditore pozzallese Salvatore Roccasalvo, per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, una dinamica diversa da quella fornita dai carabinieri. Lo sostiene il difensore dell’uomo, l’avvocato Giorgio Terranova che interviene specificatamente sulla questione che vede l’uomo, in atto, detenuto nel carcere di Modica Alta. “Non corrisponde al vero che i Carabinieri – dice il legale pozzallese – avrebbero seguito il mio assistito, mentre lo stesso vagava per la Piazza delle Rimembranze con fare sospetto perché questi si trovava, bensì, all’interno di uno dei locali del centro di Pozzallo ove era fatto oggetto di controllo, al pari di altre persone. Nella stessa occasione era il mio cliente a dichiarare spontaneamente di essere in possesso della sostanza stupefacente, riposta all’interno della propria autovettura. C’è da pensare, pertanto, che, diversamente, l’autoveicolo non sarebbe stato fatto oggetto di perquisizione”. Terranova entra poi nel merito del quantitativo di droga sequestrata al Roccasalvo. “È necessario precisare che il dato ponderale diffuso sul quantitativo di stupefacente recuperato nell’autovettura – sottolinea – abbia un valore indicativo e provvisorio: la quantità di 10 grammi non è risultata in seguito ad una pesatura effettuata con strumenti di precisione e, comunque, ogni notizia utile in ordine alla natura ed alla consistenza dello stupefacente in questione non può intervenire prima dell’esito dell’analisi prontamente disposta dal Procuratore della Repubblica. Non è superfluo aggiungere che durante le operazioni non è mai intervenuta l’unità cinofila, posto che l’ulteriore sostanza posta in sequestro – circa grammi 2 di hashish – era nella diretta disponibilità mio assistito, dallo stesso tenuta a portata di mano”. In sostanza tanto le modalità del fatto quanto le quantità di sostanza recuperate all’esito dell’operazione, secondo l’avvocato Giorgio Terranova – ricondurrebbero la vicenda ad una fattispecie di detenzione per uso personale.