La scelta del consigliere comunale di Vittoria, Salvatore Artini di lasciare il Movimento per l’Autonomia non sorprende più di tanto, considerato che i suoi ambigui atteggiamenti sin dalla sua adesione, lasciavano chiaramente intendere che egli avrebbe voluto utilizzare il partito più per interessi personali che per reale devozione ai valori del Movimento. E’ la tesi dell’onorevole Riccardo Minardo e degli autonomisti Barrera, Burgio e Di Stefano, sull’abbandono di Artini dell’MpA. !L’Mpa – dicono in quattro -non è un luogo per gli opportunisti; gli uomini che lo compongono sono impegnati a svolgere un ruolo decisamente “democratico” con metodi trasparenti. I commissariamenti di Vittoria e Comiso rappresentano la miglior guida, prima del congresso, per aprire una nuova fase di aggregazione e crescita di tutto il movimento autonomista e seguono una linea coerente con i commissariamenti di altri importanti centri della nostra provincia come Ragusa, Modica e Scicli. Chissà se il consigliere Artini, con questa scelta potrà ottenere quello cui veramente ambiva e che non è riuscito a raggiungere nell’MPA e cioè l’assessorato per un familiare, motivo principale per cui ha lasciato il Movimento. Gli ideali di libertà, di democrazia e meritocrazia di cui parla il consigliere Artini sono quelli che non vengono pregiudicati da opportunismi, ricatti e pretese, ma sono quelli che portano al dialogo e al confronto costruttivo e sereno non solo per il bene del partito ma soprattutto per gli interessi della città che si rappresenta".
VITTORIA. Il Movimento per l’Autonomia non è un luogo per opportunisti. Replica di Minardo, Barrera, Burgio e Di Stefano sulla vicenda Artini
- Luglio 21, 2008
- 11:05 am
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