Vertenza forestali. L’on. Orazio Ragusa chiede all’Assessore La Via la piena applicazione della Legge 14/2006 assieme ad una complessiva riorganizzazione dell’intero settore.

 Di seguito un estratto significativo del testo della lettera inviata dall’on. Orazio Ragusa all’assessore regionale all’Agricoltura La Via. “Oggi vi è l’urgenza di giungere della riorganizzazione del comparto forestale attraverso la piena applicazione della Legge 14/2006, possibilmente tentando il raggiungimento di un accordo programmatico Stato – Regione, attraverso il quale lo Stato si faccia carico della parte contributiva degli stipendi dei forestali, in modo tale da liberare risorse finalizzate all’aumento delle giornate lavorative. La soglia delle 151 giornate lavorative deve essere, infatti, un traguardo possibile a breve scadenza e per tutti i lavoratori forestali; tale traguardo economico rappresenta per centinaia di famiglie la soglia di sussistenza minima. Dunque Le chiedo un preciso impegno in tal senso perché è in gioco la sopravvivenza stessa di molti lavoratori. Voglia inoltre considerare che la necessità di questo accordo nasce dalla presa d’atto che il comparto forestale può diventare un importante volano di sviluppo del turismo provinciale e regionale, ciò sarà possibile valorizzando quelle splendide doti naturali che caratterizzano i nostri territori. Salvaguardia ambientale, con particolare attenzione alle preziose specie vegetali che caratterizzano la macchia mediterranea, e potenziamento dell’offerta turistica procedono di pari passo in una Provincia, quella di Ragusa, che vuole essere protagonista dello sviluppo della Sicilia nei prossimi anni. Non possiamo, inoltre, dimenticare che il comparto forestale provinciale vive un momento di particolare dinamismo grazie all’acquisizione, da parte dell’Azienda Forestale di vaste aree da rimboschire attraverso la piantumazione di alberi e la creazione di percorsi naturalistici che renderanno fruibili, ai turisti ed agli amanti della natura, delle zone incantevoli del nostro territorio.”

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