Modica: Si allarga a macchia d’olio il numero degli indagati nell’inchiesta su riciclaggio di denaro

Sono aumentate in maniera copiosa gli indagati nell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Ragusa sotto la direzione della Procura della Repubblica di Modica che riguarda una presunta associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di danaro. Il reato, contestato dal Procuratore della Repubblica, Domenico Platania, sulla base di indagini condotte dagli uomini delle Fiamme Gialle, riguarda solo uno degli aspetti dell’inchiesta scaturita dalla denuncia di un imprenditore ma che, successivamente, si è allargata su altri campi dell’inchiesta di cui ancora non si conoscono gli sviluppi e che nelle ultime settimane ha incentivato il numero delle persone soggette ad essere poste sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti che in un primo momento erano meno di una decina fino a diventare tredici. Dallo scorso mese di gennaio, quando fu chiesta la proroga delle indagini, il numero degli indagati è notevolmente lievitato. Adesso il fascicolo riporta un numero di indagati che spazia tra i trenta ed i quaranta soggetti. In buona sostanza, secondo quanto sostengono alcuni avvocati interessati alla difesa, parecchie persone convocate quali testimoni si sono, conseguentemente, trasformate in indagati proprio a seguito delle testimonianze rese alle fiamme gialle che lavorato a ritmi serrati dopo avere chiesto, come si diceva, una proroga delle indagini, già tra l’altro in scadenza. Proprio in virtù di questo non è improbabile che la magistratura inquirente proceda ad uno stralcio dell’indagine chiedono provvedimenti per alcuni, in buona sostanza, coloro che sarebbero coinvolti dalla prima fase, ed il proseguimento per altri ovvero i nuovi inquisiti. Tra gli indagati ci sono politici ed ex politici locali e provinciali, funzionari comunali, imprenditori, giornalisti e cittadini comuni. Secondo l’accusa originaria, grazie ad ingenti somme di denaro pagate da imprenditori, sarebbero stati pilotati i meccanismi di assegnazione degli appalti e inoltre, in cambio della rinuncia a una parte dei crediti vantati verso il Comune (in stato in odore di dissesto finanziario), alcuni avrebbero ottenuto una corsia preferenziale nel percepire le spettanze. Le indagini, avviate nel mese di giugno del 2007 e già oggetto di proroga, avrebbero trovato conferma dei movimenti di danaro sui conti degli indagati o su conti off shore a loro riconducibili.

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