Strage di Mineo, l’Ausl 7 di Ragusa assume due familiari delle vittime del depuratore. Prenderanno servizio presso l’Azienda sanitaria di Ragusa. L’Azienda: “Interveniamo per risolvere un problema di giustizia sociale”. Soddisfazione per l’on Leontini

L’Azienda sanitaria locale di Ragusa ha deciso di assumere le familiari dei due operai ragusani morti lo scorso giugno, assieme ad altri quattro lavoratori, nel depuratore comunale di Mineo. Grazia Alfano, moglie di Salvatore Tumino, e Valentina Smecca, orfana del papà Salvatore, cominceranno a lavorare dal primo settembre con un contratto a tempo indeterminato. Il direttore generale dell’Ausl 7 di Ragusa, Fulvio Manno, dopo aver chiesto oggi ed ottenuto dall’ufficio provinciale del lavoro l’autorizzazione all’avviamento al lavoro delle due donne, ha firmato la delibera di immissione in ruolo. "L’Azienda – si legge in una nota – è intervenuta tempestivamente per risolvere un problema di giustizia sociale riguardante le famiglie delle vittime della tragedia avvenuta nel comune di Mineo".“Un iniziativa encomiabile – ha dichiarato Leontini – e un chiaro segnale di solidarietà delle istituzioni, in linea anche con alcune iniziative legislative che l’Assemblea ed il Governo regionale stanno varando.” Si tratta di un’assunzione a tempo indeterminato per chiamata diretta di un’orfana e di una vedova di ragusani caduti sul lavoro nella strage di Mineo dell’undici giugno scorso. Le signore interessate prenderanno servizio il 1° settembre con qualifiche inerenti il collocamento obbligatorio. L’Azienda, pertanto, è intervenuta tempestivamente per risolvere un problema di giustizia sociale riguardante le famiglie delle vittime della tragedia avvenuta nel Comune di Mineo.

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