E’ stata fissata la data per l’udienza preliminare riguardante la morte di Vincenzo Giannì, 77 anni, deceduto lo scorso mese di ottobre a seguito del suo allontanamento da una casa di riposo di Contrada Pirato Cava Maria, e ritrovato senza vita a distanza di circa 30 ore in un dirupo sottostante la struttura assistenziale. Restano, come si ipotizzava, due le persone indagate e cioè la proprietaria della struttura assistenziale e l’infermiera che quella mattina era in servizio, entrambe assistite dall’avvocato Gaspare Abbate. Le due donne dovranno comparire davanti al Gup il prossimo 23 ottobre. Sul corpo dell’uomo, dopo il ritrovamento, la Procura della Repubblica dispose l’esame autoptico affidato al consulente tecnico d’ufficio, Giuseppe Algieri, il quale nelle sue conclusioni sostenne che la morte del Giannì era avvenuta per cause naturali. Ci sarebbe stato un problema di carattere traumatico che per il perito sarebbe stato di secondo piano perché il decesso sarebbe avvenuto per un infarto acuto del miocardio. La morte sarebbe avvenuta tra le otto e le dodici ore dalla scomparsa. Non fu riscontrata alcuna lesione che potesse fare supporre ad una morte innaturale dell’uomo. Anche l’esame tossicologico, eseguito dal perito, Giuseppe Romano, aveva escluso cause diverse da quelle naturali. Romano aveva avuto incarico di chiarire se il Giannì, quella mattina, avesse assunto dei farmaci e, in caso positivo, se li assumesse regolarmente, e poi se la cura cui era sottoposto fosse idonea per la salute dell’interessato. Le due figlie del Giannì sono patrocinate dall’avvocato Maria Grazia Biscari. Il reato contestato alle due indagate interessa l’articolo 591 del codice penale e cioè l’abbandono di persona incapace.
Modica: Fissata l’udienza per la morte del 77enne Giannì deceduto dopo essersi allontanato dalla casa di riposo in c.da Pirato
- Agosto 6, 2008
- 7:15 pm
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