L’on. Nino Minardo interviene su chiusura scali merci di Ragusa e Comiso

La chiusura degli scali merci di Ragusa e Comiso annunciata dalla Divisione Cargo di Trenitalia, pone la necessità di una seria riflessione sul futuro della ferrovia in questa provincia. E’ chiaro che la classe politica deve interrogarsi sul perchè non sia riuscita in tutto il tempo che ha avuto a disposizione, a fare qualcosa di concreto per salvare i due scalo merci. Adesso, però, dobbiamo fare qualcosa, prima che altro personale del settore sia trasferito altrove così come succederà per quello già dirottato a Gela. Capisco l’amarezza e la delusione dei ferrovieri e capisco la loro rabbia. Peraltro, il trasporto merci nel settore lapideo, ad esempio, aveva nel treno un’ottima opportunità per gli imprenditori, sia per i costi contenuti che per la capacità di raggiungere tutti i luoghi della domanda. In ogni caso, è il momento di rivedere più globalmente il futuro della ferrovia iblea. L’esperimento del “Treno Barocco”, ad esempio, è stata un’ottima idea alla sua origine, non supportata, però nel suo percorso, per come si doveva. Inutile dire di chi sia stata la colpa; certamente quell’idea dobbiamo riprenderla subito, rimodularla, darle forza e fare in modo che riparta e continui. Ho la certezza che l’intoppo perché il progetto di “Maratonarte” avesse il suo compimento non è di carattere tecnico bensì economico. Penso che l’utilizzo a fini turistici della ferrovia iblea sia l’unica strada possibile e per questo è necessario creare un organismo che abbia come protagonisti tutti i soggetti istituzionali della nostra provincia.
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