L’on. Orazio Ragusa chiede l’intervento della deputazione provinciale e di tutte le forze sociali della Provincia, per impegnare il Dipartimento regionale per dare vita ad una conferenza di servizi Stato –

Un’occasione che non può vedere la provincia di Ragusa esclusa secondo l’on. Orazio Ragusa, egli infatti, al fine di rivedere i parametri che hanno escluso la provincia Iblea, propone di formare un’apposita delegazione tra la deputazione e le forze sociali iblee al fine di realizzare un incontro con i responsabili del dipartimento regionale per la Programmazione, tale incontro dovrebbe servire alla preparazione di una conferenza di servizi con i dirigenti del ministero per lo Sviluppo economico e del CIPE; tutto questo in vista delle possibili modifiche già messe in cantiere dal ministro Scajola, secondo cui: “Per le future applicazioni e per venire incontro anche alle richieste di numerosi comuni, di fatto esclusi dalla selezione per parametri numerici, ritengo necessario valutare una modifica ai criteri di selezione della norma”. A tal proposito ricordiamo che i parametri per creare delle zone franche sono previsti dalla legge finanziaria 2007 e modificati da quella del 2008: attualmente i criteri di selezione sono dettati dalla delibera Cipe del 30 gennaio 2008. I Comuni interessati devono avere una dimensione demografica minima di 25mila abitanti, mentre le zone franche urbane individuate devono avere una dimensione demografica minima di 7.500 abitanti, fermo restando la soglia massima individuata dalla legge in 30mila abitanti. Per calcolarla si utilizzano i dati Istat sulla popolazione residente del 2006. Poi conta il tasso di disoccupazione comunale superiore alla media nazionale nel 2005 (dunque superiore al 7,7% della media nazionale). Fra le agevolazioni previste l’esenzione dalle imposte sui redditi, dall’Irap e dall’Ici e dal versamento dei contributi da lavoro dipendente per i primi 5 anni. Inoltre il numero di residenti deve essere inferiore al 30% del totale degli abitanti del comune di riferimento. La graduatoria finale è stabilita attraverso il calcolo di questi dati e con l’ausilio di quattro indicatori che, oltre alla percentuale di disoccupazione, comprendono il tasso di occupazione, di scolarizzazione e di concentrazione giovanile. I progetti delle zone franche urbane, valutati tenendo in considerazione il disagio socio-economico, devono puntare allo sviluppo dell’area e alla possibilità di integrazione con altri programmi che hanno tra i loro obiettivi azioni di sostegno a favore di territori disagiati.
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa