Modica: Relazione del sindaco nel corso del consiglio comunale. “Rischiamo il dissesto finanziario”

“Siamo un comune strutturalmente deficitario, rischiamo il dissesto finanziario, ma insieme possiamo evitarlo”. Antonello Buscema, sindaco di Modica e vertice di una nave che rischia di affondare, nel corso del consiglio comunale incardinato sul bilancio di previsione, ha relazionato dinanzi ai trenta eletti, circa la situazione finanziaria dell’ente di palazzo San Domenico. "Ci sono delle responsabilità politiche, amministrative, contabile e penali di cui informeremo gli organismi competenti – ha detto Buscema -. Adesso però è il momento non di trovare i "colpevoli" bensì le "soluzioni" per uscire da questa crisi. Serve uno scatto d’orgoglio da parte della macchina amministrativa, e soprattutto il buon senso dei cittadini". Buscema ha rispolverato il vecchio claim: pagare tutti per pagare meno. Lotta all’evasione fiscale, ampliamento della base contributiva, razionalizzazione dei servizi, riduzione delle spese. Queste le parole d’ordine lanciate da un Sindaco che ha avuto anche il coraggio di anticipare che la vera “scommessa è quella di ridimensionare la macchina comunale e l’indotto sovradimensionati rispetto alle reali esigenze”. Le prospettive dunque non sono floride per i lavoratori del comune di Modica. “Dietro quei servizi da rimodulare ci sono loro e dobbiamo salvaguardare il tessuto sociale della città. Siamo vicini – ha detto ancora Buscema – al dramma di chi è stato assunto da chi non ha però non gli ha garantito il giusto salario”. A relazionare in aula anche l’assessore al personale, Peppe Sammito, che ha certificato come il debito pregresso del comune di Modica si aggiri intorno ai 50milioni di euro. Duro poi l’attacco dell’assessore Sammito alla precedente amministrazione, soprattutto in merito alla gestione Swap: “in maniera incosciente – ha detto – hanno scelto i tassi variabili per i mutui anziché quello fisso previsto dalla Cassa depositi e prestiti, con un aggravio di centinaia di migliaia di euro per le casse comunali. Per ripianare il debito pregresso – ha annunciato Sammito – abbiamo tre iniziative in corso: innanzitutto l’accesso alla legge speciale che la Regione ha intenzione di prevedere per i comuni in crisi finanziaria quali Catania e Messina; la seconda è quella del debito e si è già avviata una interlocuzione con la nostra tesoreria, ma limiti legislativi non consentono azioni. Nel mentre con la Cassa depositi e prestiti si tenterà una dilazione nel pagamento del debito. La terza leva che dovremo azionare è quella della vendita di parte del patrimonio immobiliare del Comune”. Il bilancio di previsione e gli atti a corredo, al termine della seduta durata sette ore, è stato approvato con i diciassette voti favorevoli da parte della maggioranza e l’astensione dell’opposizione. Da ieri mattina però si è aperta una nuova fase: quella della ristrutturazione finanziaria di palazzo San Domenico. Per alcuni si tratta di una “mission impossible”, qualcun altro spera.
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