Il ministro Gelmini ripristina il voto in condotta. Modica, parla il segretario nazionale dello Snadir, Ruscica

"Il Ministro Gelmini, finalmente, ha dichiarato i suoi intenti (per quei pochi che ancora non l’hanno capito) di smantellare quarant’ anni di scuola ripristinando il voto in condotta, la divisa scolastica, il ritorno al maestro unico, il ritorno a una scuola che insegni a leggere, scrivere e far di conto, il rilancio degli istituti tecnici e della formazione professionale, riduzione nei prossimi anni del numero dei docenti e del personale ausiliario del 10%, l’aggiornamento dei docenti ed il recupero dei crediti". Fa sentire la propria voce Orazio Ruscica, il segretario nazionale dello Snadir, il sindacato degli insegnanti di religione che ha sede a Modica, in Via Sacro Cuore. Il sindacalista modicano analizza i provvedimenti che intende perseguire il Ministro. "Aver applicato, di fatto – spiega – la situazione del recupero dei crediti come l’aveva lasciata Fioroni, aver dichiarato di pensare al ripristino dei vecchi esami di settembre, del voto in condotta e del grembiulino, dimostra che la Gelmini vuole risolvere alcune questioni presenti nella scuola con un banale ritorno al passato o meglio è convinta che – come scrive Berselli – con una trovatina si riuscirà a risolvere tutti gli aspetti del vivere civile. Occorre aver chiaro che una scuola seria non è quella che boccia di più, ma quella che permette a tutti gli studenti di conseguire il successo scolastico. Una scuola che non lascia indietro nessuno, che da a tutti le chiavi del sapere e delle conoscenze. Una scuola che rende tutti uguali, non facendo indossare a tutti il grembiulino, ma mettendo tutti gli studenti nelle condizioni di accedere alle conoscenze". Per Ruscica occorre una scuola che valorizza il lavoro dei docenti riconoscendolo anche economicamente e non ridicolizzato "all’equivalente di una pizza". "La Gelmini – aggiunge – pensa di ritornare al maestro unico, così da dare alla scuola "il senso della sua missione", liberandola da un "vuoto pedagogismo che dal 1968 ha infettato come un virus la scuola italiana". Mi sembra che il Ministro (neppure la Moratti si era espressa in questi termini) faccia (apposta?) un po. di confusione".

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