Piazza Matteotti, domenica sera, è tornata ad essere "agorà", luogo cioè deputato alla democrazia ed al potere dei cittadini. Democrazia e poca demagogia, per una serata in cui Modica è parsa come una famiglia che vuole farsi i conti in tasca e dunque impostare la "nuova vita" in virtù di questi. Sul palco tutta la giunta municipale, i capigruppo di maggioranza, il deputato regionale Riccardo Minardo ed il Sindaco, Antonello Buscema, il "padre di famiglia". E’ stato l’assessore Peppe Sammito ad “aprire le danze”, lanciando le tre parole chiave di questa difficile fase: verità,serietà e responsabilità. "Tre parole – ha detto – da ripristinare a palazzo di città ed in tutta Modica". Sammito ha anche poi definito "una pazzesca follia, un azzardo" la gestione swap dei mutui i cui tassi sono trasformati da fissi a variabili, con costi che sono andati a gravare sulle casse comunali. A parlare anche il deputato regionale Riccardo Minardo, il quale ha presentato l’emendamento all’Ars per l’introduzione di Modica nella legge speciale. "Questo permetterà – ha spiegato Minardo – l’arrivo di 3 milioni di euro ogni anno per 20 anni. Ma serve l’impegno di tutta la deputazione". Infine Antonello Buscema. Tutti ad attendere le sue parole. Ad ogni passaggio un applauso o un ghigno. Reazioni contrastanti quando ha ufficializzato il debito che si aggira, complessivamente, sui 50 milioni di euro.Ha poi spiegato come si sta tentando di risolvere l’assenza di liquidità di cassa, con l’operazione recupero acqua che dovrebbe portare in borsa 7 milioni di euro. Per pagare i debiti poi, oltre alla legge speciale regionale, si stanno percorrendo le strade finanziarie e della vendita degli immobili del Comune. "Non introdurremo nuove tasse né alzeremo le aliquote. Non servirebbe. Ciò che serve – ha sottolineato Buscema – è che a pagare saremo tutti. Ci saranno servizi che bisognerà pagare, ad esempio l’università, ma anche accerteremo se tutti pagano suolo pubblico, passi carrai ed altro". Toccato poi il punto cruciale: la rimodulazione della pianta organica. "517 dipendenti comunali non sono troppi – ha detto – ma vanno sistemati e rimodulati i servizi. C’è ad esempio un solo letturista per i contatori comunali. Se però, ognuno che viene spostato da un ufficio ad un altro, si sente perseguitato, non ne usciamo più”. Senso di responsabilità dunque per i dipendenti comunali, ma anche per i sindacati: “basta col cavalcare l’esasperazione per avere un posto al sole”. E infine ai cittadini: “Modica ha risorse straordinarie. Ce la faremo a risollevarci. Vale la pena spendersi per Modica e per i modicani”. L’applauso finale e il pubblico dei cittadini che si disperde. Erano in tanti, i commenti di ieri nei bar e nei luoghi di ritrovo ancora di più.
“I CONTI DI MODICA”. Sindaco e amministrazione comunale confermano: il debito è di oltre 52 milioni di euro”
- Settembre 8, 2008
- 11:27 am
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