Modica: L’Associazione Nazionale Famiglie Numerose non gradisce alcuni riferimenti dello scorso agosto del consigliere comunale SD, D’Antona

Non è piaciuto l’intervento del capogruppo consiliare di Sinistra Democratica, Vito D’Antona, all’Associazione Nazionale Famiglie Numerose. L’esponente politico modicano lo scorso 20 agosto, riferendosi alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana che aveva pubblicato un decreto dell’Assessore Regionale della Famiglia, Politiche Sociali e Autonomie Locali, concernente la disciplina e le modalità relative ad interventi economici a favore di famiglie numerose residenti nei comuni della Sicilia, aveva chiesto all’Amministrazione Comunale di adottare tutte quelle iniziative che riterrà opportune per adempiere puntualmente a quanto richiesto dal decreto assessoriale interessato e finalizzato all. erogazione di contributi a favore delle famiglie numerose. Ad intervenire, in questo senso è Pietro Quartuccio, coordinatore provinciale dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose che pone delle precisazioni. “Scambiare – dice quest’ultimo – le ”famiglie numerose” con famiglie povere oppure disagiate è l’errore giù madornale che tutti, dico tutti fanno. Nei fatti è tutta un’altra storia anche se l’errore parte dal decreto cui fa riferimento D’Antona”. Quest’ultimo aveva, dal canto suo, fatto rilevare che “il decreto prevede l’utilizzo di 3.300 euro, destinati a famiglie siciliane con figli minori a carico e conviventi pari o superiore a quattro e con una situazione economica certificata dall’Isee non superiore a 5 mila euro”. “Appare estremamente importante – aveva, altresì spiegato – per le tante famiglie numerose che anche a Modica vivono situazioni di disagio, consentire l’accesso ai contributi che la Regione trasferirà, mediante il rispetto degli adempimenti a carico del Comune e contenuti nel citato decreto”. Il problema, dunque, starebbe tutto nei contenuti del decreto regionale. “Abbiamo inviato una nota – incalza Quartuccio – all’onorevole regionale alla Famiglia, Politiche sociali ed Autonomie Locali, Francesco Scoma al fine di modificare tale decreto”.

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