Colpo di scena nella gestione del servizio di igiene ambientale. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo ha rigettato il ricorso dal Comune di Modica inoltrato a seguito della sentenza del Tar di Catania che, invece, aveva accolto, lo scorso 25 ottobre, quello presentato dall’avvocato Scuderi per conto dell’Agesp, l’azienda di Castellammare del Golfo che aveva gestito per diversi anni, anche in regime di proroga, il servizio di igiene urbana nel territorio, avverso l’assegnazione del nuovo appalto, avvenuta lo scorso mese di gennaio proprio all’Associazione Temporanea d’Imprese Busso. Una decisione, quella palermitana, che darebbe, dunque, ragione all’Agesp e che arriva come un macigno. "La notizia è ufficiale – dice l’amministratore della società trapanese, Gregorio Buongiorno – anche se prima di agire attendiamo la notifica del provvedimento del Cga di Palermo. Come avevo detto allorquando c’era stata la decisione del Tar, la deliberazione che è stata assunta a Palermo, conferma i nostri dubbi e cioè che nell’affidamento dell’appalto c’erano delle cosiddette imperfezioni circa l’affidamento alla Busso del servizio per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. I fatti ci hanno dato anche stavolta ragione. La questione per noi non è chiara dal punto di vista formale". L’Agesp ha contestato dal primo momento la carenza di documentazione e la percentuale applicata sul ribasso d’asta, ritenuto troppo alto. "Più che altro – ha sempre fatto rilevare Buongiorno – è la documentazione presentata che non ci ha mai convinto". L’Ati Busso ha avuto affidato l’appalto a Modica dal mese di gennaio del 2007 e per due anni più uno. "Una volta che saranno notificati gli atti riguardanti la decisione del Cga – spiega l’amministratore dell’Agesp – bisognerà vedere quali sono le clausole che stabiliscono i termini ed i limiti per il riaffidamento del servizio. Dovremo contattare l’Ato Ambiente, il Comune di Modica, riorganizzarci anche se la nostra lunga esperienza ci consente di subentrare senza grossi problemi". Lo scorso mese di dicembre, a seguito della decisione del Tar, l’Agesp aveva proceduto ad avviare il procedimento di pignoramento delle somme in cassa dell’Ato Ambiente di Ragusa ed in buona sostanza, tutti i mandati di pagamento. Solo che nel contro conto corrente c’erano poco più di mille euro. Alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale non si era potuta appellare la Busso e, dunque, l’azione era stata avviata dall’amministrazione comunale dell’epoca.
Nella foto l’amministratore dell’Ati Busso, Peppe Busso